Un’ombra di intimidazione si è abbattuta sulla comunità di Castel di Lucio dopo l’incendio che ha distrutto un escavatore di proprietà della ditta Mammana, un’azienda solida e rispettata nell’area. La Procura di Patti ha avviato un’inchiesta, sospettando un chiaro intento intimidatorio dietro l’atto ignobile. In risposta, i Sindaci dell’Unione dei Comuni Costa Alesina, Castel di Lucio, Motta d’Affermo, Pettineo e Tusa hanno emesso un comunicato condiviso, esprimendo massima solidarietà e condannando fermamente l’atto vile.
Nel comunicato congiunto, i sindaci Sebastiano Adamo, Giuseppe Giordano, Domenico Ruffino e Angelo Tudisca hanno sottolineato la necessità di reagire con fermezza di fronte a un gesto così grave. La ditta Mammana è stata elogiata per la sua resilienza e il suo impegno a essere un esempio di impresa modello, basata su principi di legalità e correttezza.
Le comunità rappresentate dai sindaci sono unite nel manifestare un segnale inequivocabile di solidarietà nei confronti della famiglia Mammana, riconosciuta non solo a livello regionale ma anche al di fuori dei confini. La ditta, nonostante le difficoltà, ha dimostrato di essere una forza trainante per l’occupazione e la crescita economica nel territorio, dando lavoro a numerose famiglie.
I sindaci e i cittadini si mostrano pronti a mobilitarsi contro il metodo mafioso di colpire coloro che contribuiscono alla crescita civile ed economica dell’intero comprensorio della Valle dell’Alesa. Ribadiscono il loro impegno a non piegarsi di fronte a tali intimidazioni, sottolineando la volontà di lottare per un territorio che vuole emergere a tutti i costi.
Infine, i sindaci esprimono fiducia nel lavoro delle Forze dell’Ordine e della Procura della Repubblica, confidando che insieme sapranno fare luce su questa vicenda e mettere la parola fine a un episodio che ha rattristato l’intera comunità di cittadini onesti e lavoratori.
