I datteri cotti fanno male o fanno bene? Risponde la medicina

I datteri cotti fanno male o fanno bene? I datteri cotti producono uno sciroppo che, secondo una certa letteratura araba, previene il cancro, l’anemia, le malattie dell’apparato digerente e della pelle. Manca ad oggi una letteratura scientifica che possa confermare questi benefici. Non esistono studi di una certa importanza che confermano tutto questo. Nella cucina tradizionale del Medio oriente si conoscono i datteri cotti e lo sciroppo che se ne produce. Una volta ottenuti i datteri cotti con acqua occorre filtrare il composto che se ne ottiene rimuovendo il nocciolo e pressando i frutti per estrarre il succo. Quest’ultimo va cotto finché non diventa sciropposo. Lo sciroppo di datteri contiene glucosio, fruttosio e saccarosio e piccole percentuali di potassio, magnesio e ferro.

Quali rischi si corrono nel mangiare i datteri cotti? Lo sciroppo di datteri ha meno calorie dello zucchero ovvero circa il 25% in meno. Le calorie, infatti, variano fra 260 e 290 per 100 grammi contro le 390 dello zucchero. Ad essere elevato, però, è l’indice glicemico che si aggira intorno a 70 così come per lo zucchero bianco. Ecco perché lo sciroppo di datteri non andrebbe utilizzato come sostituto dello zucchero ma consumato, invece, per dolcificare uno yogurt naturale o sul pane integrale al mattino. Purtroppo l’alta quantità di fibre presente nei datteri freschi si perde durante la loro cottura. Bisogna stare attenti nel consumare lo sciroppo di datteri.

Perché bisogna fare attenzione nel mangiare i datteri cotti? I datteri cotti sono la moda del momento di quanti vogliono adottare uno stile di vita più sano e naturale. In realtà con i datteri cotti si produce uno zucchero identico a quello che si ottiene dalla barbabietola o dalla canna da zucchero. Lo sciroppo che si ottiene dai datteri cotti, quindi, così come quello di agave o lo sciroppo di malto, viene proposto come alternativa al miele per i vegani perché non consumano il miele in quanto prodotto dalle api. In realtà i datteri cotti non sono un metodo di produzione naturale ma uno piuttosto invasivo.

Quali sono i benefici dei datteri freschi? I datteri freschi contengono una discreta quantità di carotenoidi. Queste molecole hanno un’attività antiossidante capace di inattivare i radicali liberi presenti a livello cellulare. Il quantitativo di carotenoidi nei datteri cotti e disidratati non è molto elevato. I datteri, inoltre, esercitano anche una proprietà antinfiammatoria soprattutto a carico dell’apparato respiratorio. I benefici dei datteri si estendono anche all’apparato digestivo. I datteri freschi, infatti, contengono un discreto quantitativo di fibra, che può migliorare la regolarità intestinale in presenza di stipsi. I datteri freschi sono ricchi di zuccheri semplici immediatamente disponibili utili per chi svolge attività fisica.

I datteri vanno mangiati freschi o secchi? Chi porta avanti un regime alimentare ipocalorico dovrebbe prediligere i datteri freschi, in quanto presentano un contenuto più alto di vitamine e notevolmente più basso di zuccheri e calorie (circa 140 kcal per 100 grammi) rispetto ai frutti secchi (oltre 280 kcal). Chi fa sport, invece, dovrebbe sfruttare i benefici dei datteri in qualsiasi forma in quanto questi frutti provvedono a fornire energia in caso di affaticamento e di debolezza. Il consiglio, comunque, è di evitare i datteri ricoperti di zucchero perché se da un lato sono sicuramente molto gustosi, dall’altro lato sono eccessivamente calorici.

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