I “Nanni” dei carnevali di Palermo e Termini Imerese

Nel panorama del Carnevale della Sicilia occidentale, appare oramai chiaro ammettere che tra il Carnevale di Palermo, operante nel capoluogo sin dal 1874 e quello di Termini Imerese, attivo in città sin dal 1876, intrinsecamente, ci sia una forte analogia di contenuti e simboli. In realtà, in entrambe le località era presente un Comitato promotore per lo svolgimento delle feste carnascialesche (che per una lieve “variante” di denominazione: “Società del Carnevale” a Palermo e “Società del Carnovale” a Termini Imerese), aventi le medesime funzioni organizzative. E’ da rimarcare che le due simpatiche maschere “U’ Nannu ca’ Nanna” erano un tempo presenti a Palermo (dove la sfilata del Carnevale è ormai praticamente scomparsa), mentre oggi sono sopravvissute soltanto a Termini Imerese (in particolar modo la “Nanna”), dove persiste la tradizionale sfilata carnascialesca. Riguardo al Carnevale di Termini Imerese, facciamo nostre le conclusioni, relative alla nascita delle maschere dei “Nanni” termitani, realizzate nella seconda metà del XIX sec., presenti nella relazione (datata 1963), sinora inedita, sullo svolgimento della kermesse, stilata dall’allora sindaco della cittadina imerese, il dott. Francesco Candioto e dal presidente della Associazione Turistica “Pro Termini” (antesignana dell’attuale Pro-Loco), Cav. Vito Salvo. Naturalmente, il documento che proponiamo ai lettori è una vera chicca da aggiungere alla storia della benemerita Pro-Loco di Termini Imerese.  

«Il Carnevale termitano trae origine da vecchie tradizioni che si ricollegano pure ai saggi indirizzi del tempo in cui al godimento faceva riscontro il dovere di aiutare il prossimo e i sofferenti, e questo senso di responsabilità civica venne accentuato proprio nella seconda metà del secolo scorso con la costruzione di una grande ala della Casa di ricovero per vecchi ed indigenti che fu compiuta con i ricavi di molte manifestazioni di Carnevale. Le prestigiose maschere del “Nannu e Nanna” nacquero nella seconda metà del secolo scorso ad opera di un appassionato creatore di maschere carnevalesche, il quale, dopo avere ultimate due teste di vecchi, rivolgendosi alla moglie ed ai parenti che curiosavano, esclamò: “Taliati parinu u Nannu ca’Nanna”. L’episodio si diffuse di bocca in bocca e le due maschere si imposero come simbolo di questa ricorrenza termitana. Dopo le parentesi belliche il Carnevale ebbe costante ripresa e la soddisfacente attenzione dell’Ente Provinciale per il Turismo di Palermo diede alla manifestazione un considerevole impulso sul piano provinciale abbinando alle intrinseche possibilità del valido artigianato termitano, l’apporto di produzioni esterne che imposero una prestigiosa continuità ed aumentarono la produzione locale. Tutte le manifestazioni di Carnevale sono state patrocinate e sorrette con fervore dalla Pro Loco partita molte volte da zero ma confortata dalla convinta fiducia nel successo al quale ha contribuito il validissimo aiuto del Comune. Il Carnevale 1963 è entrato negli apprezzamenti dello Assessorato per il Turismo che ormai, come è da ritenersi, vede questa manifestazione come la sola preminente della Sicilia Occidentale ed all’Onorevole Assessore per il Turismo che ha dato il suo cordiale consentimento, vada il nostro vivo ringraziamento. Quattro grandi carri e vari gruppi sono stati richiesti agli specialisti esterni, venuti anche per il montaggio e le rifiniture, mentre altri quattro con vari gruppi e complessi vennero fatturati dagli artigiani locali in appassionata gara. Si calcola che almeno 200 persone abbiano avuto parte attiva nella costruzione dei carri ed in tutta la organizzazione e che altre 200 persone abbiano collaborato in vario modo od abbiano avuto attività collaterali. E’stata disposta una organica azione di propaganda con la diffusione di migliaia di manifesti e cartellini in tutti gli Uffici turistici italiani ed in alcuni esteri, in tutti i ritrovi e luoghi pubblici dei vari centri siciliani e specie della città di Palermo. La stampa siciliana e qualche quotidiano romano, fin dalla vigilia, hanno collaborato validamente propagandare la manifestazione, pubblicando notizie e recensioni che hanno suscitato una grande atmosfera di attesa specialmente nella città di Palermo. Il 24 febbraio ebbe luogo la prima sfilata nelle vie principali della città bassa che venne percorsa in circuito quattro volte con indescrivibile entusiasmo ed apprezzamento per i soggetti dei vari carri. La sfilata del 26 febbraio, benché attesa con grande affluenza, non poté avere luogo a causa della forte pioggia sopravvenuta e venne postergata al 3 marzo. Questa sfilata che si svolse nelle vie e piazze principali della città alta, percorsa in circuito otto volte, si concluse con uno spettacolo di fuochi artificiali. L’afflusso dei forestieri venuti da ogni parte delle province limitrofe e specie di Palermo, in treno, autopullman e con migliaia di macchine, è stato imponente. Si sono notati anche dei gruppi di turisti stranieri. Durante il periodo di carnevale si sono alternate le varie serate danzanti mentre non poté essere fatta la lotteria per varie ragioni organizzative e non poté esibirsi il complesso folkloristico perché impegnato altrove. Le somme preventivate relative alle manifestazioni suddette sono state ripartite tra le varie voci del bilancio. Il pubblico ha preso parte attiva alle sfilate lanciando coriandoli e stelle filanti, suonando trombette e fischietti, indossando maschere e cappellini. A ciò a contribuito molto la distribuzione da parte del Comitato, di oggetti da cotillon. Tutto si è svolto in clima di composta allegria per cui non si ebbe a verificare alcun incidente di rilievo».

IL PRESIDENTE DEL COMITATO (Francesco Candioto), IL PRESIDENTE ASS.NE TURISTICA (Vito Salvo)

Foto 1 – Carnevale di Termini Imerese, carro dei Nanni (anni 50’ del XX secolo). Collezione privata

Foto 2 – Carnevale di Palermo, carro dei Nanni (anni 30’ del XX secolo). Foto di Rosario La Duca

 

Giuseppe Longo
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@longoredazione

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