Il dizionario descrive la passione come intenso coinvolgimento, forte interesse o trasporto sentito nel corpo e nell’anima; passione è “sentimento che agisce sull’animo e a cui l’animo soggiace”, ancora per estensione è ciò “da cui dipende l’azione dell’uomo”, è lo slancio che ci porta verso un progetto, un sogno, una persona. Tema intrigante e di fascino, assume da un punto di vista psicologico, una valenza che attiene alla fiducia nella propria sensorialità e corporeità.
Siamo abituati o forse più inclini a considerare il sentimento amoroso come frutto di una “costruzione” graduale e che avviene nel tempo, ma che succede quando viviamo una passione?
E’ il colpo di fulmine, l’immediatezza di un sentire, quasi il “riconoscersi” in una moltitudine di volti, di sguardi, di cui uno solo ci colpisce e ci cambia, scardinando tutte le coordinate di riferimento su cui fino a quel momento ci eravamo orientati. La passione accade, ci travolge e non è detto che arrivi quando abbiamo vent’anni, come non è detto che sia un “fuoco di paglia”.
Un dono unico, raro credo, che la vita però a volte decide di farci.
E’ il “sentire” intensamente, l’essere vivi in ogni fibra, è la relazione sentita nel corpo e attraverso il corpo; è una vertigine, il subbuglio dentro, l’adrenalina, la gioia allo stato puro, l’aria o il respiro che quasi ci manca finché non lo/la rivediamo.
E’ il “fattore tempo” la variabile, non indifferente, che nella passione “brucia le tappe” e ci fa vivere l’intensità di un sentimento nella sorprendente dimensione dell’immediatezza; allora la passione, mette in “standby” la logica e il pensiero razionale, sfumando i contorni del reale.
Può sembrare di “perdersi” per un momento e forse è invece, il “ritrovarsi” nell’autenticità dei propri sensi. Posare una mano sul braccio dell’altro, così di istinto, senza pensare e con il corpo che si muove da solo, sfiorarsi fino a stringere le mani l’una nell’altra e non aver bisogno di dire nulla, non trovare parole perché esse non servono per capire ciò che i corpi si sono già detti.
Già, i corpi; corpi che negli abbracci, nei baci, nell’intimità sessuale si incontrano come se si fossero conosciuti da sempre e che quasi si ritrovano come se custodissero un’antica memoria, corpi che si uniscono in una perfetta, armoniosa sintonia, che accade in modo inaspettato e travolgente.
Non serve cercare di spiegarsi tutto ciò, serve fidarsi del proprio sentire.
E’ come quando abbiamo un’intuizione, ovvero quell’impalpabile sensazione che pure ci avverte; siamo nella dimensione del percepito nel corpo e che dal corpo emana autenticità, spontaneità libera da sovrastrutture, convenzioni o condizionamenti.
E’ meraviglioso vivere la passione, che credo si possa associare a «La spontanea capacità umana di essere pienamente presente … con i sensi svegli … capacità di mantenere la spontaneità di vedere, sentirsi attratti, lasciarsi modificare, dall’altro in quanto altro, dall’altro che non ci aspettiamo …» (Spagnuolo Lobb, M.).