L’uomo che ha risanato i conti dell’ospedale parla ai sindaci delle Madonie

Ha voluto un incontro con i sindaci delle Madonie per fare il punto sull’ospedale Giglio. Giovanni Albano da quindici mesi è alla guida della fondazione che regge il nosocomio cefaludese. Ai primi cittadini, arrivati martedì pomeriggio per la riunione, ha spiegato che i conti dell’ospedale sono a posto. Ad ascoltarlo una ventina di amministratori fra sindaci e assessori. Sono arrivati dalla basse ma anche dalle alte Madonie. Al tavolo con lui vi sono tre degli altri quattro membri della fondazione. Tra di loro Salvatore Curcio designato in quel posto dal Municipio di Cefalù.

Albano, nel suo intervento, dice subito che l’incontro ha un obiettivo: mantenere in quell’ospedale il livello assistenziale e le prestazioni sanitarie che vengono offerte oggi ai cittadini. Per questo fa conoscere la situazione nella quale ha trovato l’ospedale nel maggio del 2015 quando ha assunto la presidenza della fondazione. Una realtà dove la sperimentazione che vi era arrivata nel 2013 aveva lasciato una bellissima struttura, delle competenze, un’offerta qualificante ed un servizio sanitario a migliaia di pazienti che altrimenti avrebbero dovuto ricorrere a cure esterne. Lui, Albano, conosce bene l’ospedale cefaludese. Quando aveva trent’anni vi era arrivato quale radiologo ma allora il nosocomio era in via Aldo Moro ed al suo interno vi si svolgevano solo alcuni servizi di routine. Il presidente della Fondazione racconta ai sindaci dei problemi finanziari che vi ha trovato al suo arrivo nel maggio del 2015. «Avevamo credibilità bancaria zero – dice – e un debito con le banche di quasi venti milioni di euro». Il bilancio del 2015 è stato chiuso con un avanzo di 500 mila euro. I costi di produzione sono stati dimezzati da dodici a sei milioni. Il tutto grazie ai sacrifici dei dipendenti che da quasi due anni portano avanti il progetto di risanamento. L’ospedale è tornato a vivere ma dalla Regione si pensa di ridimensionarlo. Albano teme la chiusura. Cerca nei sindaci un sostegno per far arrivare una voce forte all’assessore regionale che si appresta a far conoscere il decreto sulla sorte dell’ospedale Giglio. La pagina di storia per non far chiudere il nosocomio cefaludese si è appena aperta.

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