Ha portato una sessantina di artisti nel centro storico cefaludese animando per alcuni giorni la vita culturale della cittadina normanna. Lo scultore Roberto Giacchino, da quando ha lasciato i panni di comandante dei carabinieri, ha indossato quelli dell’animatore culturale in una città, Cefalù, dove si è soliti operare da soli più che portare avanti iniziative in sintonia. Lui, fra tante difficoltà culturali e burocratiche, da tre anni porta in giro «Cefalù città degli artisti» chiedendo collaborazioni e condivisioni. E così oggi la Cefalù città degli artisti viaggia con l’obiettivo di creare una cultura della partecipazione e della condivisione sociale. Obiettivo non facile in una comunità disgregata come quella cefaludese. Giacchino non si è mai perso d’animo. Sa bene che mostre e collettive aiutano ma non bastano a portare novità artistiche in una città. Ci vogliono idee nuove, strategie più attuali. E così da un triennio porta avanti il simposio d’arte fra le strade del centro storico. Una novità per Cefalù. Un modo per unire gli artisti ma anche un’occasione per far dialogare l’arte con la vita quotidiana della città. L’ultima edizione, che si è svolta nello scorso fine settimana, ha ancora una volta fatto capire quanto grande sia l’idea di avvicinare gli artisti alla gente attraverso la creazione in diretta delle loro opere d’arte. Per una settimana adesso tutti hanno la possibilità di ammirare da vicino queste opere in una mostra che si tiene presso l’ottagono di piazza Duomo. Lui, Giacchino, sostiene tutto con quello spirito di condivisione che lo hanno fatto apprezzare dalla città. L’ideatore del simposio è pronto a raccogliere suggerimenti e consigli per rendere sempre più viva la presenza della «Cefalù città degli artisti» nella città che è stata di Ruggero e di tanti artisti che ne hanno fatto la storia. Lui, Giacchino, è lo scultore che anima l’arte cefaludese.