Nel silenzio chiude la grande realtà degli Artigianelli

Nel silenzio che da anni si respira a Cefalù si sta chiudendo l’Istituto Artigianelli che per oltre mezzo secolo è stato punto di riferimento della città e del territorio a livello religioso, sociale e culturale. Per i padri Giuseppini del Murialdo è stata decretata la parola fine nel cammino di impegno verso la città rifondata da Ruggero. Si attende solo di conoscere la data a partire dalla quale i padri, arrivati a Cefalù nel lontano 1955, dovranno lasciare anche la guida della Parrocchia. Al momento, fra quanti vivono ancora all’ombra del campanile di via Roma, nessuno sa niente. Le scelte sul futuro degli Artigianelli, infatti, si stanno facendo lontano da Cefalù. Sarebbe stata già venduta una zona attigua all’Istituto che da anni è adibita ad Oratorio. Il grande fabbricato, invece, che per oltre mezzo secolo ha visto formare meccanici, elettricisti ed elettrauti ma anche giovani e adulti all’insegna del carisma del Murialdo, è stato ceduto al liceo linguistico e all’Istituto alberghiero. Altre novità arriveranno presto. La città di Cefalù e le sue Istituzioni assistono in silenzio.

La nascita a Cefalù dell’Istituto Artigianelli è legata alla generosità di Giuseppe Di Giorgio, un cefaludese che ha fatto fortuna negli Stati Uniti ed ha voluto legare il suo nome alla città di Cefalù che lo ha visto nascere e crescere. Proprio il Di Giorgio volle e finanziò economicamente un orfanotrofio a Cefalù. Mandò diversi suoi soldi per costruirlo ma non ebbe la fortuna di vederne la costruzione completata. Muore in California, infatti, il 25 febbraio del 1951. La sua opera venne portata avanti dai nipoti. Il 25 settembre del 1955 viene inaugurato questo orfanotrofio. Per la sua conduzione arrivano a Cefalù i padri Giuseppini del Murialdo. Ad accoglierli il vescovo Emiliano Cagnoni. Il 17 novembre 1955 nel nuovo orfanotrofio entrano i primi due orfani.

I primi anni della presenza dei padri Giuseppini a Cefalù furono subito pieni e intensi. Presto, grazie al loro impegno, quello che doveva essere solo un orfanotrofio diventa un luogo di formazione. I Giuseppini, infatti, forti del loro carisma danno vita ad un centro di formazione professionale. L’Istituto voluto dal Di Giorgio diventa presto un luogo oltre che di formazione al lavoro anche di riferimento pastorale. Con lo svilupparsi della città di Cefalù sul versante palermitano nascono attorno all’Istituto diversi nuovi palazzi. Per venire incontro alle loro esigenze spirituali il 15 agosto 1973, il vescovo Calogero Lauricella, in procinto di lasciare Cefalù, fonda la parrocchia Santissimo Salvatore alla Torre. Quale primo parroco arriva padre Gerardo Capuozzo. Originario di Benevento si occupa e preoccupa subito dei giovani. Presto ne diventa un vero e proprio punto di riferimento. Organizza la nascente comunità parrocchiale e in poco tempo ne conosce tutti i suoi parrocchiani. Li incontrava ovunque e per qualsiasi motivo. Nel 1978 padre Gerardo lascia la sua comunità e al suo posto arriva padre Antonio Guerra. Forte dei suoi quarantasette anni, e di una grande esperienza pastorale che portava con lui, padre Antonio imprime un nuovo impulso alla comunità parrocchiale. Negli anni ’90 una vera e propria svolta si ha all’interno della comunità giuseppina. Ad imprimerla sacerdoti come Antonio Guerra, Ettore Cunial e Pasquale Pagliuso. Per ventiquattro anni la comunità parrocchiale dei giuseppini resta alla scuola del parroco Antonio Guerra. Con lui crescono diverse generazioni di persone. Il suo fare silenzioso e il suo stare in mezzo alla gente con umiltà ne fanno un punto di riferimento sociale e pastorale per tanti cefaludesi. Muore per un infarto nel dicembre del 2001. Dopo di lui alla guida della parrocchia si alternano Antonio Lucente, Antonio Molinaro, Antonio Barone e Pasquale Pagliuso.

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Il grande campo sportivo Di Giorgio con alle spalle il maestoso Istituto degli Artigianelli. Che ne sarà di questa grande struttura di formazione sociale? (Foto di Peter Dimarco)

 

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