Scorro insofferente il mio dire
sulle linee tratteggiate della vita
incontrandomi spesso
con gente che piange il suo soffrire
malinconie esistenziali
abissi tenuti all’ombra della tristezza
a sorprendere l’interiorità inerme
Persone abbandonate dall’intelletto
fisse a rinnovare nell’anima
la speranza d’un qualche ritorno in sè
E hanno negli occhi riflessi di pensieri
saldamente legati a paletti
infilzati nell’oblìo dell’anonimato
che s’insinuano sinistramente
nello squallore del loro tramonto nebbioso
a lasciar trasparire
i segni dell’umana pietà
e la dignità di purificarne la memoria
.
cesaremoceo
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