Mitemi: personale di scultura di Sebastiano Catania

Aprile/Maggio 2017 – “La Galleria” Cefalù
Vernissage: 15 Aprile 2017 ore 17:30

Trasfigurazioni del mythos
[di Giuseppe Di Benedetto]

La forza del mythos sta nella capacità di essere, nelle diverse declinazioni della sua radice etimologica – affabulazione, parola, discorso, leggenda –, aspetto fenomenologico in continua e perenne ciclicità. Esso è stato inteso come «divenire organico della coscienza in cui non si dà distinzione fra il contenuto e la forma» , fra la materia narrata e il suo rivestimento figurativo.
Una forza, quella del mito, che certamente pervade l’opera artistica di Sebastiano Catania. Nelle sue sculture l’espressione del mythos si esplicita in forme immanenti, sensibili e plurali, come i loro contenuti caratterizzati da una continua, fluida e dinamica metamorfosi tra dimensione figurativa e astrazione geometrica. Odisseo, Calipso e le Sirene divengono protagonisti di un racconto, di una scrittura plastica frutto di una evidente attitudine mitopoietica, che propone l’idea di una riconciliazione continua tra le scorie positive delle avanguardie del Novecento, come il Futurismo, e la contemporaneità. Si tratta di un riavvicinamento fondato sulla permanenza del mito, sulla suggestione delle sue pulsioni emotive scaturite dalla continuità tra tempo e memoria.
Il mito, nelle sculture di Catania, tende progressivamente a trasfigurarsi sino a proporre un capovolgimento che ne ribalta le origini. Ma forse, è proprio l’iconoclastia di opere come “Forma ondulata” e “Geometrie fluide” ad essere causa originaria e genesi dello stesso mito. Voluttuose e avvolgenti forme plastiche divengono, mediante mutamenti trasfigurativi, voluttuosi e avvolgenti corpi esplorati nella loro adamitica nudità.
Astrazione e figuratività sono le polarità estreme e apparentemente antitetiche su cui si dispiega la sua ricerca artistica. Un dualismo che richiama gli eterogenei cardini descrittivi che si possono riconoscere all’interno della narrazione mitica. Riferendoci al concetto di “mitemi” postulato da Lévi-Strauss , anche in questo caso, è possibile individuare un duplice ordine di lettura. Un ordine evidente ed esplicito, e un ordine più intrinseco e profondo. Livelli differenti (i “mitemi”) che si lasciano riconoscere tra gli stessi elementi della scrittura delle diverse forme plastiche legate dalla reciprocità dei rapporti di corrispondenza e dipendenza e, allo stesso tempo, di antinomia e di affinità analogica.

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