Si disputerà fra oggi 3 maggio e domani il primo memorial di calcio a 5 intitolato a Nino Ranzino, il poeta scomparso prematuramente un anno fa. Ad organizzarlo gli studenti dell’Istituto tecnico Jacopo del Duca dove Ranzino lavorava quale applicato di segreteria. Il memorial vedrà scendere in campo, nella mattinata, quattro squadre composte da studenti dell’Istituto. Si affronteranno in un torneo all’italiana. Domattina le quattro squadre daranno vita alle finali.
Nino Ranzino è nato a Cefalù il 12 settembre 1955. Suo papà Totò era un poeta dialettale che nella vita aveva fatto l’indoratore e poi il bidello-artista come si è definito nella poesia “Lu me ritrattu” pubblicata nel libro “Un moru cchiù”. Anche Nino inizia a lavorare come bidello. Dopo alcuni anni transita nel ruolo di assistente amministrativo scolastico. Segue le orme paterne e comincia a scrivere alcune poesie dedicandole ad amici e colleghi. Alcune le scrive per delle particolari circostanze. Dedica versi alla sua amata Cefalù decantando a Ruocca, u Castieddu, u Cursu, a Marina, u Chianu. Recita le poesie con fare allegro e divertente quasi come fossero delle commedie. La sua vera passione era recitare e scrivere commedie. Attività che ha svolto nella scuola con i ragazzi e presso la parrocchia di Collesano. Di recente stava lavorando alla commedia “La monaca di Ponza” ma il destino ha voluto che questo suo desiderio restasse solo un sogno.
Subito dopo la sua morte è stata pubblicata una raccolta di sue poesie dal titolo “Iò m’accuntientu”. E’ lo stesso titolo che Nino ha dato alla sua ultima creatura scritta qualche giorno prima di lasciarci. Era il 15 febbraio e quel giorno aveva ritirato l’esito di alcuni esami. La malattia che da alcuni anni lo aveva colpito sembrava sotto controllo. Era contento ed in macchina prese carta e penna e di getto ha scritto la poesia “Iò m’accuntientu”. Era felice perché diceva “Iò m’accuntientu ri picca”: la salute, l’amicizia sincera, la pace era quello che desiderava.
