Toninelli sulla Tav

“Il riesame della Torino-Lione va avanti e non comporterà alcun danno. Si deciderà a ottobre”. Il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli ribadisce, in un’audizione in Senato, l’intenzione di “ridiscutere integralmente” il progetto Tav senza “pregiudizi ideologici”, mentre i Cinque Stelle torinesi presentano un ordine del giorn oin Comune per chiedere la sospensione dei lavori, la revoca della nomina del direttore generale di Telt, Mario Virano, e l’abolizione del ruolo di commissario straordinario di Governo ricoperto da Paolo Foietta. In serata interviene il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sottolineando che “non risulta alcuna sospensione” rispetto alla notizia che la società pubblica Italofrancese Telt avesse sospeso la procedura di gara. Interviene anche Toninelli che rispetto a Chiamparino spiega: “l’ho incontrato alcune settimane fa, è una persona simpatica ma è inutile che lo veda adesso senza un’analisi costi-benefici sulla Tav”. Il tema Tav è il più caldo, ma non l’unico al centro dell’audizione del ministro. Toninelli spiega che sulla fusione tra Ferrovie dello Stato e Anas “il Governo ha svolto un’attenta analisi avvalendosi della consultazione degli operatori interessati. Tutti hanno convenuto sulle criticità della fusione”. E su Alitalia afferma che il 51% resterà all’Italia e che sono in corso contatti con player internazionali per assicurare un futuro all’azienda. Per il ministro inoltre è una priorità la sicurezza sulle strade: per questo arriverà una stretta sull’uso degli smartphone alla guida (“Penso sia il momento di inasprire qualche sanzione”, spiega) e l’obbligo di installare dispositivi anti abbandono dei bambini sui seggiolini auto. Ed è allo studio anche un piano di incentivi per quegli enti locali che metteranno in campo tutte le politiche e gli strumenti utili allo scopo di diminuire le vittime della strada. Lo scontro politico sulla Torino-Lione avrebbe pero’ già un primo effetto. Resterebbe nei cassetti di Telt la gara internazionale per il primo mega-appalto per l’avvio dei lavori del tunnel di base di 57,5 chilometri. Ma a Chiamparino, appunto, lo stop non risulta. Ma è forse proprio per evitare prove di forza con i cinquestelle al governo che la società italo-francese incaricata di costruire e gestire la Torino-Lione non avrebbe firmato le procedure per il lancio della gara da 2,3 miliardi di euro, previsto in queste settimane. Telt precisa comunque che i tempi sono rispettati e che il bando per lo scavo del tunnel di base sul versante francese “è previsto da planning entro l’estate”. “Due miliardi di gare d’appalto non si fermano con un tweet né con un annuncio a mezzo stampa, ci va un atto formale del Parlamento italiano e poi una ratifica degli organismi internazionali. Altrimenti ci sarà qualcuno che dovrà pagare i danni”, avverte il Gruppo regionale del Pd piemontese. “Inviterò il ministro Toninelli agli Stati Generali delle Infrastrutture, a settembre, per fare chiarezza sulla situazione Tav. Spero venga, visto che fino ad ora non ha risposto alle mie richieste di incontro”, afferma Chiamparino che insiste sull’ipotesi di un referendum consultivo per conoscere il pensiero dei cittadini. “Benissimo ma i cittadini devono avere informazioni corrette e scientifiche, non sulla base di indirizzi politici”, commenta Toninelli

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