«Edilizia scolastica, un ulteriore fallimento della pessima amministrazione La Punzina». E’ quanto afferma in un comunicato “Cefalù terzo millennio” che parla di situazione disastrosa per l’edilizia scolastica cefaludese. «Il quadro è ormai completo – si legge nel comunicato – a seguito della pubblicazione, in data 9 Agosto, sul sito dell’Assessorato Regionale all’Istruzione del D.D.G. 3600 del 6 Agosto 2018. Tale decreto è relativo alla graduatoria definitiva dei fondi assegnati ai comuni per le indagini sulla verifica della vulnerabilità sismica, che costituisce un altro dei requisiti, insieme al rispetto delle norme anti incendio, per la certificazione di agibilità degli edifici scolastici. Fanno parte integrante del decreto due allegati, uno con un lungo elenco di ben 997 scuole della Sicilia ammesse a finanziamento, l’altro con l’elenco di 112 istanze non ammesse. Cefalù non figura in nessuno dei 2 elenchi, segno inequivocabile del fatto che non è stata presentata alcuna istanza, malgrado il bando sia stato aperto da ottobre 2017 a marzo 2018, nonostante le ripetute comunicazioni ai sindaci sull’argomento da parte dell’Assessorato Regionale, malgrado le tante note di SOSVIMA, sempre puntuale nel segnalare ai comuni le opportunità offerte dai bandi e nonostante l’apposito incontro organizzato all’ANCI».
Per la situazione che si sarebbe venuta a creare “Cefalù terzo millennio” non ha dubbi. «Per la mancata partecipazione al bando da parte del comune di Cefalù – continua il comunicato – non può essere accampata alcuna scusa, dal momento che per ottenere il finanziamento era soltanto necessario compilare l’apposita scheda. In conclusione, la nostra Regione ha messo in campo, sulla programmazione 2014/2020, ingenti risorse per dare alla Sicilia «scuole sicure»: ben € 272.000.000 per interventi sulle strutture e per i lavori necessari per ottemperare alle norme anti incendio e € 25.000.000 per le indagini sulla vulnerabilità sismica».
I consiglieri di opposizione chiudono la denuncia dicendo che «Cefalù, colpevolmente e vergognosamente, non ha colto neanche questa opportunità, chissà se si verificherà più. Rimane l’amara certezza che Cefalù è tra i pochissimi, se non l’unico, comune della Sicilia a restare fuori dall’assegnazione di tali ingenti risorse!.