Il ritratto dell’universo in piena evoluzione negli scatti del telescopio spaziale Hubble comprende circa 15.000 galassie, di cui 12.000 che sperimentano un baby boom di stelle: è una nuova finestra sulla storia del cosmo, che mostra com’era 11 miliardi di anni fa. Il risultato pubblicato sul sito Arxiv, si deve al gruppo coordinato da Pascal Oesch,dell’università svizzera di Ginevra, e da Mireia Montes, dell’australiana University of New South Wales. Il ritratto dell’universo lontano si chiama Hubble Deep UVLegacy Survey (HDUV), ed è 14 volte più grande del precedente ottenuto nel 2014 dal telescopio spaziale gestito da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa). La nuova immagine è in realtà un mosaico, che è stato ottenuto assemblano le immagini catturate dalla fotocamera all’ultravioletto (WFC3 / UVIS), a bordo di Hubble, e combinandole con altre agli infrarossi e alla luce visibile catturate da altri telescopi spaziali e terrestri. Per la Nasa, la vista agli ultravioletti di Hubble “apre una nuova finestra sull’universo in evoluzione, rintracciando la nascita delle stelle negli ultimi 11 miliardi di anni” e arrivando a osservare “il periodo di formazione stellare più intenso del cosmo, che è avvenuto circa 3 miliardi di anni dopo il Big Bang”. La luce proveniente dalle lontane regioni di formazione stellare nelle remote galassie è visibile infatti nell’ultravioletto e il ritratto ottenuto “è uno dei più grandi panorami della furiosa nascita delle stelle nell’universo lontano”, ha rilevato la Nasa.Il mosaico di galassie sarà cruciale per studiare la loro evoluzione: “Confrontando le immagini della formazione stellare nell’universo distante e vicino, gli astronomi – ha concluso la Nasa – ottengono una migliore comprensione di come le galassie siano cresciute a partire da piccoli gruppi di stelle giovani e calde”.