Con 14 avvisi di garanzia si chiude l’inchiesta sull’armatore trapanese Ettore Morace e sul suo sistema di corruzione ricostruito dall’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Francesco Gualtieri. Sono 14 gli avvisi di chiusura delle indagini, che sono state condotte dai carabinieri di Palermo e Trapani. Il provvedimento è stato notificato ad Ettore e Vittorio Morace, Mimmo Fazio, Giuseppe Montalto, Marianna Caronia, Salvatrice Severino, Simona Vicari, Rosario Crocetta, Massimo Finocchiaro, Sergio Bagarella, Lucio Cipolla, Elisabetta Miceli, Giacomo Monteleone e alla società Liberty Lines.
In cambio del sostegno agli interessi della Ustica Lines, Morace avrebbe finanziato con due bonifici di 5 mila euro ciascuno il progetto politico di Crocetta «Riparte Sicilia» mentre avrebbe regalato un orologio a Simona Vicari per avere appoggiato un emendamento legislativo favorevole all’armatore. Sia Crocetta che Vicari hanno negato di avere esercitato pressioni e di avere svolto interventi di alcun genere. Crocetta ha anche spiegato di avere rendicontato il contributo e di avere seguito, nella predisposizione dei bandi, una linea sfavorevole alla Ustica Lines. Vicari si è dimessa da sottosegretario.
Per l’accusa la società di Morace avrebbe ottenuto, tra il 2008 e il 2014, dieci milioni di euro come compensazione finanziaria di servizi di trasporto marittimo che in realtà non sarebbero stati effettuati. Il caso è stato sollevato dall’opposizione sostenuta, nella gestione burocratica dei bandi e delle erogazioni, da un’altra dirigente regionale, Dorotea Piazza, che sarebbe stata per questo minacciata.