Il Civico Museo Archeologico di Polizzi è sistemato in un’ala del Palazzo comunale. E’ nato dopo gli scavi condotti dal 1992 in Contrada santo Pietro, nel sito della necropoli ellenistica da cui provengono i reperti esposti. Vi si trovano esposto i reperti di 50 sepolture databili dal II secolo al IV secolo a.C..
Il visitatore farà un viaggio indietro nel tempo proprio come lo fa l’archeologo sfogliando la terra. Tra i materiali esposti numerose terrecotte figurate tra cui una vivace statuetta di attore comico, di aspetto sileniforme, dalla Sep.225, che apre il percorso espositivo, una statuetta virile nuda (priva della testa), dalla Sep.182, che si rifà alla grande scultura attica contemporanea, un gustoso gruppo “erotico” dalla Sep.187 e due statuette di divinità in trono (Artemide Efesia) dalla Sep.185. Queste statuette sono caratterizzate dalle file di pendagli sul petto. Sempre tra i reperti la coppa bronzeo dalla Sep.217, un interessante tripode di ferro dalla Sep.182, alcuni esemplari di strigile di bronzo che documentano l’attività atletica degli abitanti dell’antico anonimo centro e numerose lucerne fittili.
Anche nel Museo polizzano i reperti più ricorrenti sono senz’altro le ceramiche. Tra la ceramica comune sono alcune anfore onerarie riutilizzate nella necropoli come contenitori per deporvi gli infanti (enchytrismoi) e numerosi vasi domestici. Significativa anche la presenza di numerosi vasi interamente ricoperti di vernice nera, di probabile fabbricazione siceliota. Sempre fra le ceramiche si evidenziano i vasi figurati che costituiscono un importante motivo di richiamo. Significativa la presenza di numerose lekythoi con eleganti figure femminili o di uccelli (cigni) dipinti in nero. Altri vasi sono decorati nella più ricorrente tecnica delle figure rosse, tra cui una bella olpe a testa femminile (dalla Sep. 148) attribuita al Pittore Nyn (attivo nella seconda metà del IV secolo a.C.) ed il lebete nuziale con analoga rappresentazione e dello stesso ambito culturale, dalla Sep.227.
Il reperto più significativo è l’anfora protosiceliota con Herakles e il leone Nemeo situata a conclusione della sezione. Databile nella prima metà del IV secolo a.C. e riferita ad una personalità artistica denominata “Pittore di Polizzi”. Reca, sul lato principale, la scena della lotta tra Herakles ed il leone resa con una certa vivacità, e sull’altro lato una scena di toeletta. Questo vaso contribuisce significativamente alla migliore valutazione dei rapporti tra le più tarde produzioni attiche e le prime produzioni locali di ceramica figurata.
Tra i reperti esposti anche molti corredi funerari. Appartengono a bambini. Vi sono vasetti miniaturistici (giocattoli) come nel caso della Sep.227. Tra le Tombe degli infanti, che venivano inumati mentre per gli adolescenti e per gli adulti è adottato il rito dell’incinerazione se ne segnalano alcune costituite dalla giustapposizione di due tegole curve, evidentemente riutilizzate come nel caso della Sep.133.
Il Museo è aperto da martedì a domenica ore 10.00 – 13.00; apertura pomeridiana (da aprile a settembre): sabato e domenica ore 15.00 -18.30. Chiuso lunedì. Prima domenica di ogni mese Ingresso gratis
Telefono: 0921.551632