Non lavare le mani con l’acqua calda. Lo dice la scienza

Le mani si lavano con l’acqua fredda. Lo dice uno studio condotto dalla Rutgers University che è stato pubblicato sul Journal of Food Protection. La scoperta dei ricercatori è una vera e propria rivoluzione nel mondo di trattare il lavaggio delle mani. Nel sentire comune, infatti, andrebbero lavate con acqua calda perché in questo modo si uccidono germi e batteri. Per i ricercatori che hanno condotto la ricerca non è così. Per loro, infatti, lavare le mani con acqua calda o con acqua fredda è la stessa cosa. Cambia solo il fatto che con l’acqua fredda si risparmia l’energia elettrica che serve a riscaldare l’acqua. Un fatto sul quale riflettere comunque.

Lo studio

Il gruppo di esperti ha esposto le mani di 21 volontari a grandi quantità di batteri per un periodo pari a 6 mesi. A questi volontari è stato chiesto di lavare le mani con acqua di diversa temperatura. Fredda (15°), tiepida (26°) e calda (38°). Tutti hanno usato quantità diversa di sapone fra 0,5 ml e 2 ml. I dati che ne sono venuti fuori sono davvero sorprendenti. L’efficacia del lavaggio delle mani non dipende dalla temperatura dell’acqua e nemmeno dalla qualità di sapone. A fare la differenza nel lavaggio delle mani è il tempo impiegato per pulirle. L’acqua più calda, quindi, non aumenta l’attività antimicrobica ma ha un impatto ambientale negativo per il consumo energia. I ricercatori che sono arrivati a questa scoperta invitano a riconsiderare le politiche per il lavaggio delle mani con acqua calda.

Perché occorre lavare le mani?

L’Unicef fa sapere che ogni anno, più di un milione e mezzo di bambini sotto i 5 anni muoiono a causa della diarrea. Lavarsi le mani è la misura più efficace e meno costosa per prevenire questa malattia killer. Lavarsi le mani con il sapone in alcuni momenti della giornata, prima di mangiare o cucinare e dopo essere stati in bagno, riduce di oltre il 40% la mortalità per diarrea e di circa il 23% l’incidenza della polmonite e delle altre infezioni respiratorie acute. Studi clinici condotti nel 2006 in occasione dell’epidemia di SARS hanno rivelato che lavandosi le mani almeno 10 volte nell’arco della giornata il contagio del virus si riduceva del 55%. Il lavaggio delle mani con sapone da parte delle levatrici tradizionali prima del parto assicura un incremento nei tassi di sopravvivenza perinatale fino al 44%. La pratica del lavaggio delle mani si è dimostrata capace anche di ridurre l’assenteismo scolastico. In Cina, ad esempio, il tasso di assenze nelle scuole dove era stata effettuata la sensibilizzazione sui problemi igienici e la distribuzione delle saponette è stato inferiore del 54% rispetto alla media nazionale.

Come si lavano le mani

Bagnarsi le mani con acqua corrente. Utilizzare il sapone liquido o in saponetta e strofinare con attenzione. Lavare accuratamente tutte le superfici, compresi i polsi, i palmi ed il dorso delle mani, inclusi lo spazio tra le dita e le unghie. Sfregare le mani tra di loro e strofinare tutte le superfici per almeno 20 secondi, alla fine risciacquare abbondantemente per assicurarsi che tutto il sapone venga rimosso. Per una corretta asciugatura delle mani sono da preferire asciugamani ben asciutti e puliti. I panni umidi, infatti,favoriscono la proliferazione dei batteri. 

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