Gli insetti provano dolore? Leggete la risposta… è da restare senza parole

E’ proprio vero. Anche gli insetti possono provare dolori cronici dopo ferite o infortuni. E’ stato rivelato da uno scienziato che appartiene all’università di Sidney, Greg Neely, e dalla sua squadra. Ha dimostrato come gli insetti possano subire dei traumi a seguito di contusioni o ferite varie.

Di cosa tratta la ricerca

La ricerca portata avanti da questo pool di scienziati ha mostrato che anche gli insetti provano dolori cronici. Si tratta di tipologie di dolori che potrebbero perdurare nel tempo e solitamente sono provocati da infortuni che non portano alla morte. Sono stati svolti degli esperimenti sulla drosofila. Si tratta del moscerino della frutta ed è stato dimostrato che anch’esso può percepire dolori persistenti nonostante le ferite siano guarite. Quando noi esseri umani subiamo una contusione o una ferita e siamo preda di un dolore cronico possiamo dividerne due forme: infiammatorio o neuropatico. In questo tipo di ricerca, per gli insetti, è stata presa in esame la seconda categoria, ovvero il dolore neuropatico. Questo è un tipo di dolore che negli umani si potrebbe presentare a causa di lesioni del midollo spinale ma anche di nevralgie, lesioni accidentali o, inoltre, a causa di neuropatia diabetica.

Come si è svolta la ricerca

Per arrivare a questa conclusione è stato danneggiato il nervo di una zampa dell’insetto preso in esame. Quindi i ricercatori hanno fatto passare tanto tempo quanto ne bastava per far guarire la ferita del tutto e, dopo la guarigione, hanno scoperto che tutte le altre zampe della mosca erano diventate ipersensibili. Ciò si spiega per il fatto che, dopo aver subito questa ferita, le altre zampe dell’insetto provano a difendersi da sole per non subire lo stesso danno subito precedentemente.

Dall’analisi genetica è inoltre stato rilevato che il cervello del moscerino riceva determinati messaggi dolorosi nel proprio cervello. Questo avviene attraverso i neuroni sensoriali. Infatti, come spiega Neely: “Dopo l’infortunio, il nervo ferito scarica tutto il suo carico nel cavo nervoso e uccide tutti i freni del dolore, per sempre. Poi il resto dell’animale non ha freni sul suo dolore, la soglia del dolore cambia e diventa ipervigilante”.

Da qui risulta dunque che la perdita dei freni del dolore riesca a risultare estremamente importante per diversi animali per sopravvivere a diverse situazioni pericolose. Adesso, questa ricerca potrebbe tornare utile per sviluppare nuovi farmaci o terapie a base di cellule staminali che riescano a sconfiggere dolori cronici.

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