Le prugne fanno bene o male a chi ha il diabete? La risposta della medicina

Le prugne fanno bene o male a chi ha il diabete? Una ricerca, pubblicata sul British Medical Journal, ha evidenziato che aumentando il consumo di prugne secche aiuta a ridurre del 18% il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Il fatto può suonare strano, ma lo studio conferma la necessità di sostituire il consumo di succo di frutta con la frutta intera. Durante i test, infatti, i ricercatori hanno scoperto che sostituendo tre porzioni alla settimana di succo di frutta con alcuni tipi di frutti interi si riduce il rischio di diabete di tipo 2 del 7%. Le prugne secche hanno ottenuto il punteggio più alto in merito a efficacia. Inoltre, le prugne sono ricche di antociani e tannini, entrambi benefici nel trattamento del diabete. Mangiare, infatti, abbondanti quantità di flavonoidi, tra cui gli antociani, potrebbe offrire protezione dal diabete di tipo 2: è quanto emerge da una ricerca svolta presso la University of East Anglia (UEA) e il King College di Londra. Un vantaggio delle prugne è che hanno un sapore più dolce rispetto al loro corrispettivo fresco. Sono, inoltre, comode e pratiche da trasportare.

Come preparare le prugne? Lavare e asciugare accuratamente le prugne. Portare ad ebollizione una pentola d’acqua sufficiente a contenere i frutti che si hanno a disposizione. Immergere le prugne nell’acqua per non più di un minuto. Quando la buccia sarà gonfia, le prugne vanno scolate e distese su delle griglie per farle asciugare. Se il tempo non è clemente vanno infornate a una temperatura intorno ai 50 o 60 gradi e lasciate dentro con lo sportello semichiuso per un paio di ore. Quando la buccia si è rattrappita le prugne vanno snocciolate, una ad una. Una volta denocciolate vanno rimesse in forno per un’altra mezz’ora. La prugna, una volta secca, è più zuccherina del frutto fresco. In linea di massima, se dieci prugne fresche pesano all’incirca 250 grammi, la stessa quantità essiccata avrà un peso di 55 grammi.

Quali sono i benefici delle prugne? Contenendo l’88% di acqua e una buona quantità di fibre le prugne sono un ottimo effetto saziante e sono capaci di migliorare il transito intestinale, fungendo quindi da rimedio contro la stitichezza. Grazie alla vitamina A e ai polifenoli quali cianidina, catechina, epicatechina e proantocianidine le prugne proteggono dall’azione dei radicali liberi che causano danni irreparabili alle nostre cellule. Questo frutto ha anche un’azione anti-stanchezza e anti-spossatezza. Tutto merito della gran quantità di un minerale, il potassio, che le prugne ne contengono ben 190 mg ogni cento grammi. Il potassio è infatti un utilissimo tonico cardiaco e muscolare, utile anche per prevenire i crampi muscolari che possono insorgere dopo un’intensa attività sportiva. Le prugne prevengono l’osteoporosi. Secondo una ricerca della Florida State University pubblicata sul British Journal of Nutrition questo frutto sarebbe in grado di prevenire fratture ossee e addirittura l’osteoporosi nelle donne in menopausa. Le prugne prevengono anche il tumore del colon perché influenzano il microbiota intestinale. Le prugne facilitano l’assorbimento del ferro grazie alla presenza della vitamina C, mentre per il loro contenuto di magnesio e calcio contribuiscono a regolare la pressione sanguigna e il battito cardiaco. Sono una buona fonte di carotenoidi, potenti antiossidanti, utili in estate per combattere l’aumentata produzione di radicali liberi dovuta all’esposizione solare. Attenzione che l’esagerato consumo di prugne perché può causare spiacevoli effetti indesiderati come diarrea, meteorismo e flatulenza, mentre è preferibile evitare del tutto questo frutto se soffrite di colite in quanto causereste un aumento del gonfiore e degli spasmi.

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