Cosa succede a chi mangia la pasta sfoglia a digiuno? Risponde la medicina

Cosa succede a chi mangia la pasta sfoglia a digiuno? Anche se la pasta sfoglia è una delle opzioni più comuni per la colazione, in realtà non conviene assumerla nelle prima ore della giornata. Contenendo lievito, infatti, potrebbe irritare lo stomaco e causare gas quando si mangia a digiuno. In questo tipo di impasto, infatti, la lievitazione avviene grazie alla creazione di una barriera al vapore che si genera nell’impasto durante la cottura. Questo per la particolare stratificazione della materia grassa. Quando il vapore inizierà ad espandersi durante la cottura, infatti, non potrà uscire perché incontra le sfoglie di impasto impermeabilizzate dal grasso. In questi modo permette di sollevare il prodotto. La pasta sfoglia viene usata comunemente per preparazioni salate e dolci.

Perché alcuni cibi provocano un aumento di gas nell’intestino? Gli alimenti in grado di causare flatulenza sono soprattutto quelli ricchi di carboidrati. Spesso arrivano all’intestino ancora intatti. Per questo fermentando si trasformano in alimentazione per la flora batterica che, a sua volta, risponde formando gas. Di qui il meteorismo che è un disturbo che interessa milioni di persone e che provoca una spiacevole sensazione di tensione e gonfiore addominale. Anche gli zuccheri provocano gas, più specificamente il raffinosio, il lattosio, il fruttosio e il sorbitolo. I fagioli, infine, sono un alimento che contiene grandi quantità di raffinosio, mentre piccole quantità sono presenti nei cavoli, cavoli di Bruxelles, broccoli e asparagi.

Quali alimenti sono consigliati per combattere i gas nell’intestino? Il miglior rimedio per la cura della pancia gonfia è la prevenzione. E’ possibile prevenire la pancia gonfia semplicemente seguendo una dieta sana ed equilibrata. Tra gli alimenti consigliati il finocchio che modera le fermentazioni intestinali e favorisce l’espulsione dei gas. Buoni anche mirtillo e mirto che possiedono una notevole azione antifermentativa e antiputreffativa. Anche la mela è un frutto ricco di fibre che interviene nella regolazione delle reazioni fermentative intestinali. Infine la menta facilita l’eliminazione dei gas, diminuendo le fermentazioni ed il meteorismo. Si consiglia il diario alimentare per individuare gli alimenti che causano più problemi.

Quale lievito usare per il pane e i dolci da forno? In cucina si possono impiegare diversi tipi di lievito, tutti con la medesima funzione, gonfiare l’impasto. Nutrito dagli zuccheri semplici, infatti, il lievito rilascia anidride carbonica, che è quella che fa lievitare l’impasto, ed etanolo, che evapora durante la cottura. Tra i lieviti si conoscono: lievito di birra, lievito madre, lievito chimico, bicarbonato di sodio, bicarbonato d’ammonio. Quello più usato in campo alimentare è il lievito di birra detto anche lievito di panetteria. Questo lievito innesca una fermentazione di tipo alcolico, ideale per la panificazione e per diversi prodotti da forno.

Quali sono i sintomi della intolleranza al lievito? I sintomi sono svariati. Tra i più comuni stanchezza fisica e mentale, vomito, sensazione di nausea, gonfiore addominale, flatulenza, stitichezza, mal di testa, dolore all’addome, dolori muscolari, naso che cola, diarrea, tosse, difficoltà a respirare e cefalea. La pelle può reagire anche con eruzioni cutanee, orticaria e prurito in diverse parti del corpo. Questi disturbi, tendenzialmente, compaiono dopo aver assunto gli alimenti a base di lievito. Per combattere l’intolleranza al lievito è indispensabile modificare la dieta. I cibi a base di lievito devono essere eliminati o ridotti. La diagnosi va fatta da uno specialista.

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