Cosa succede a chi mangia tonno in scatola avariato? Risponde la medicina

Cosa succede a chi mangia tonno in scatola avariato? Il tonno in scatola avariato può fare male e causare una intossicazione da istamina, o sindrome sgombroide. E’ una patologia causata dal consumo di prodotti ittici contaminati da batteri in assenza di alterazioni organolettiche. I sintomi si manifestano subito dopo il consumo del tonno. Eritema al viso, sensazione di calore, diarrea, vomito, dolori addominali, mal di testa, palpitazioni e tremori. Il tonno in scatola una volta aperto deve essere consumato nel più breve tempo possibile. Se questo non è possibile, quindi, subito dopo l’apertura il tonno va conservato in frigo. La scatola di tonno, infatti, una volta aperta per la consumazione non va mai lasciata a temperatura ambiente ma riposta immediatamente in frigo.

E’ vero che il tonno in scatola fa male? Non tutto il tonno in scatola è uguale. Per tonno in scatola si intende un prodotto ottenuto dal taglio, cottura in acqua con aggiunta di sale e aromi, sgocciolamento e sterilizzazione del muscolo del pesce. Occorre sempre scegliere i formati più grandi per godere al meglio delle proprietà nutrizionali del tonno. Un contenitore di piccole dimensioni, infatti, non si presta molto bene ad alloggiare un vero e proprio blocco di muscolo. Spesso il contenuto nelle confezioni piccole è composto dai resti di un trancio inscatolato in quelle grandi. nelle scatole piccole potrebbe esserci un macinato di pesce cotto di scarsa qualità.

Come scegliere un buon tonno in scatola? E’ preferibile acquistare e consumare tonno in scatola conservato nei vasetti in vetro. In questo modo si potrà valutare e apprezzare l’aspetto del pesce prima dell’acquisto. Per capire, infatti, se il tonno in scatola è di qualità dovrebbe avere un colore rosato perché è un indice di freschezza. Se presenta, invece, un colore rosa grigio o rosa giallognolo significa che il tonno non è fresco. Attenzione anche ai riflessi di colore verde brillante perché sono il risultato dell’aggiunta di clorofilla, usata appunto per conferire questa colorazione. Fra tonno in scatola sott’olio o al naturale è da prediligere il secondo.

E’ vero che il tonno in scatola al naturale è migliore di quello sott’olio? Molti nutrizionisti consigliano il tonno in scatola al naturale perché non si può verificare la qualità dell’olio che viene utilizzato. Proprio l’olio nel quale viene conservato il tonno, infatti, potrebbe essere di scarsa qualità. Inoltre è bene sapere, secondo molti nutrizionisti, che l’aggiunta di olio aumenta l’apporto calorico del tonno. A tutto questo è da aggiungere che sempre l’olio apporta grassi che anche se sono di origine vegetale non fanno bene. Il consiglio verso chi preferisce il tonno sott’olio è di sgocciolare i tranci per consumare meno olio.

Nel tonno in scatola ci sono metalli pesanti? I tonni sono predatori che consumano metalli pesanti come il mercurio. Quando si mangia il tonno si rischia di ingerire anche questi metalli. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità anche una piccola quantità di mercurio può danneggiare il sistema digestivo, i reni, la pelle e il sistema immunitario. Troppo mercurio, inoltre, può aumentare il rischio di infarti fino al 70% e causare danni al cervello. Nella maggior parte dei casi, quindi, il livello di mercurio nei pesci è abbastanza basso da non preoccuparsi. I rischi aumentano, però, quando si consuma pesce con una certa regolarità.

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