Cosa succede a chi conserva il caffè nel frigo? Se il caffè viene lasciato in frigo alle basse temperature e con l’umidità perde tutto il suo fantastico aroma ed assorbe gli odori degli altri alimenti finendo per assumere un gusto piuttosto strano. Il caffè macinato deve essere conservato in un luogo fresco e asciutto. Una mensola non esposta ai raggi solari è il luogo più adatto. Sia il caffè macinato che i chicchi soffrono il caldo, il freddo e gli sbalzi termici. E’ bene sapere che lo shock determinato dall’uscita dal frigorifero del caffè causa una condensa all’interno del recipiente e l’umidità è nemica della sua buona conservazione. Lasciare il caffè nel congelatore danneggia i grassi naturali e deprime il suo aroma.
A cosa serve il buon aroma del caffè? Il buon aroma del caffè è quella scia profumata che piace e lo fa bere. Il profumo ricco, coinvolgente e misterioso conferisce al caffè molto del suo irresistibile fascino. Nel buon aroma di caffè sono presenti un grande numero di sostanze. Tra queste delle molecole odorose con mille sfumature che vengono recepite dalle cellule olfattive e arrivano al cervello. Oggi tra i professionisti del caffè il suo buon odore viene ricondotto a diverse sfumature: sentori di caramello, pane tostato, cioccolato, effluvi fruttati, note agrumate, aromi di frutta secca e molti altri. Durante l’assaggio si percepiscono odori di sandalo, di tabacco o incenso.
Quali sono i benefici del caffè? I benefici del caffè sono principalmente 4. Facilita la digestione perché il caffè ha un effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare. Il caffè ha un effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa. Per questo se ne apprezza l’effetto energetico, utile tra l’altro per non addormentarsi dopo avere mangiato molto. Il caffè ha anche un effetto lipolitico ed ecco perché favorisce il dimagrimento. Tutto merito della caffeina che stimola l’utilizzo dei grassi e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate. Il caffè ha un effetto anoressizzante e se assunto in dosi massicce quindi diminuisce l’appetito.
Come riconoscere un buon caffè? Preparare un buon caffè è una vera e propria arte. Se nella preparazione non viene impiegata una buona dose di polvere si ottiene un caffè privo di cremosità e poco gustoso. In altre parole si ottiene un caffè sotto estratto. Se invece si mette nel filtro della macchina troppo caffè il risultato è una tazzina di caffè con crema troppo densa e scura. In questo caso è un caffè sovra estratto ed ha una macchiolina schiumosa sulla superficie. Il buon espresso del bar, quindi, deve assumere una colorazione tigrata, dai toni nocciola o meglio testa di moro.
Quali danni può apportare il caffè alla salute? Il caffè torrefatto residua una notevole quantità di tannini. I tannini formano un legame specifico con le proteine. Per questo inattivano gli enzimi proteasi, lipasi ed amilasi, che svolgono nell’organismo una funzione insostituibile. Questa inibizione comporta interferenze negative nell’utilizzazione metabolica di molte sostanze nutritive. I tannini sembrano influire negativamente anche sull’assorbimento degli oligoelementi. Il caffè va evitato da chi dai cardiopatici con segni di insufficienza ortica ma anche dai nevrotici, dagli artritici, dai dispeptici, dalle persone che soffrono di affaticamento fisico. Il caffè va evitato anche dagli arteriosclerotici per le eventuali brusche modificazioni cardiovascolari.