E’ allarme coronavirus fra i ragazzi sotto i 18 anni. Se all’inizio della pandemia emergevano nella grande maggioranza i casi registrati in persone anziane, adesso le infezioni sono rilevate soprattutto nei giovani. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sostiene che a spingere la pandemia sono i contagi che avvengono fra chi ha da 20 a 40 anni. «L’epidemia sta cambiando e le persone di 20, 30, 40 anni stanno sempre di più pilotando la diffusione», ha detto il direttore dell’ufficio del Pacifico Occidentale dell’Oms, Takeshi Kasai. Tutto questo trova conferma in Italia dove l’età mediana dei casi confermati di infezione è scesa dagli oltre 60 anni registrati nei primi due mesi dell’epidemia ai 35 anni di quest’ultimo periodo. Sempre nelle ultime settimane si è assistito a un incremento dei casi nella fascia di età compresa fra 0 e 18 anni. La stessa tendenza emerge dai dati Istat relativi ai primi risultati dei test sierologici condotti a campione sulla popolazione italiana e relativi a quasi 65.000 persone. Emerge infatti che oltre il 48% dei casi positivi ha meno di 50 anni e che fra questi il 13,1% ha meno di 17 anni, il 14,8% ha fra 18 e 34 anni e il 20,2% ha fra 35 e 49 anni. La maggior parte dei casi riguarda ancora gli ultracinquantenni, con il 19,9% di casi positivi nella fascia d’età compresa fra 50 e 59 anni, il 13,3% fra 60 e 69 anni e il 18,7% fra chi ha più di 70 anni.