Tra i protagonisti di Mina Settembre anche l’attore napoletano Giuseppe Zeno. Ha preso parte a numerose serie televisive. In molti lo ricordano per aver interpretato nel 2015 il ruolo di Pietro Mori ne “Il Paradiso delle signore”. Nella fiction “MIna Settembre” Giuseppe Zeno è il nuovo ginecologo del consultorio. Un uomo bello e amichevole che corteggia Mina,. I due però non hanno chiuso le loro storie d’amore.
Giuseppe Zeno è nato a Napoli l’8 maggio 1976. da quattro anni è legato a Margareth Madè con cui si è sposato in segreto. Le nozze sono state celebrate in segreto nel 2016, ad Ortigia in Sicilia, terra natale della bella attrice di Baarìa. Il loro amore va avanti a gonfie vele. La coppia ha due figlie Angelica e Beatrice, nate nel 2017 e nel 2020.
La vita familiare di Giuseppe Zeno è felice. Lo mostra con le foto che pubblica sul suo profilo Instagram. A Natale sotto l’albero ha messo i suoi doni più preziosi: la moglie e i suoi due figli. Per augurare il nuovo anno ha postato la foto con la moglie con un commento preciso: “Ci siamo quasi…principi e principesse per augurarvi un felice 2021. Sempre il meglio”.
Che tipo di padre è Giuseppe Zeno? Lo rivela nella sua recente intervista a “Grazia”. 1Mi sto scoprendo – dice – apprensivo, premuroso, preoccupato per il loro futuro. Mi sarebbe piaciuto portarle in Sicilia da mia suocera o far conoscere la più piccola ai miei parenti di Napoli. Non vedo l’ora di far esplorare alle mie figlie la bellezza del mondo, spero che presto torni ad essere possibile»
Giuseppe Zeno, il matrimonio, la moglie
Giuseppe Zeno e il lavoro con la moglie. Su Facebook l’attore napoletano mostra una sua intervista a “Grazia”. Parla dei problemi di una generazione che, in un momento di crisi come questo, rimanda il sogno di avere una famiglia sperando in tempi migliori. Parlando della moglie dice che gli piacerebbe lavorare con lei. “I nostri percorsi sono diversi. Lei ha avuto la fortuna di debuttare con un grande come Giuseppe Tornatore pur venendo dalla moda. Io ho tutt’altro cammino alle spalle. E’ un bene. così il lavoro non diventa un’ossessione a casa”.