“Dicembre in Sicilia” è il tema dell’incontro organizzato dallo Studio Butera, che si svolgerà il prossimo 22 giugno, alle ore 17,00, a Castelbuono, all’interno del Chiostro medievale della Chiesa di San Francesco. All’incontro, che sarà presieduto dal sindaco della cittadina madonita, Mario Cicero, e dal presidente dell’Ente Parco delle Madonie, Angelo Merlino, parteciperanno anche il presidente della Regione, Nello Musumeci e gli assessori regionali al Turismo, Manlio Messina, ai Beni Culturali, Alberto Samonà, e al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro. Prenderanno parte rappresentanti e amministratori locali dei comuni siciliani come il Sindaco di Erice Daniela Toscano, il Sindaco di Augusta Giuseppe Di Mare, il sindaco di Campofelice di Roccella, Michela Taravella, operatori economici e del settore turistico, operatori culturali e tour operators e rappresentanti di categoria della filiera del turismo come Nicola Farruggio presidente Federalberghi e Antonio Cottone presidente Fipe .
“L’iniziativa – spiega il sindaco Cicero – ha lo scopo di rilanciare un’idea forse non nuova ma certamente sempre attuale, e cioè che il polo turistico delle Madonie e molti altri comuni a vocazione turistica della Sicilia debbano funzionare tutto l’anno, dodici mesi su dodici, superando quei problemi di stagionalità che in passato hanno rappresentato un freno per lo sviluppo turistico”. Si tratta di mettere in atto – osserva il presidente dell’Ente Parco, Merlino – una nuova politica dello sviluppo turistico che miri a proporre i territori come contesto unitario e, in quanto tale, proporlo per l’offerta turistica.
Una filosofia che, naturalmente, in futuro deve essere applicata anche nei territori degli altri enti parco, Etna e Nebrodi”. Un progetto che, al di là dei territori legati ai Parchi, deve interessare anche altri “gioielli” del turismo siciliano, come Erice, Castellammare del Golfo, Taormina, Agrigento, Siracusa e altri ancora. Il Presidente della Fipe Antonio Cottone ricorda come il comparto gastronomico sia un attrattore importante per il turismo soprattutto in alcuni Comuni che non posseggono grandi beni culturali ma hanno, grazie alla loro gastronomia locale, una enorme potenzialità che va sostenuta. Secondo i dati del 2019, gli ultimi prima del blocco delle attività causato dalla pandemia, il sistema turistico delle Madonie aveva fatto registrare il 6,78% in più di presenze rispetto all’anno precedente. Il dato relativo alle strutture ricettive dei 15 Comuni del Parco parlava di circa un milione di pernottamenti complessivi, con un 48% di presenze costituito da famiglie, un 38% da gruppi organizzati e un 13% da soggetti singoli.