Castelbuono: la costituente nuova forza politica per il futuro del paese

Grande riscontro dei cittadini castelbuonesi al primo incontro pubblico in presenza della Costituente per la Castelbuono di domani. A sei mesi dai primi lavori assembleari e con i suoi circa ottanta aderenti, la Costituente si è presentata alla cittadinanza quale nuova forza politica che lavora al futuro gestionale-amministrativo del paese. Nel corso dell’incontro sono state presentate le analisi svolte dai gruppi di lavoro finora istituiti: Ambiente, Economia e mercato del lavoro, Popolazione, attività sociali e salute, Lavori pubblici, Cultura e Comunicazione. L’analisi della situazione in cui si trova la comunità locale, portata avanti con osservazioni sistematiche, studio di documenti e dati, ascolto e confronto con esponenti delle varie categorie, è finalizzata alla costruzione di un progetto politico per le amministrative del 2022.

I lavori sono stati aperti dall’intervento di Mario Sottile, tra i promotori della Costituente, che ha evidenziato il bisogno di accogliere i contributi e le proposte di tutti coloro che credono in un progetto di comunità all’insegna dei principi di chiarezza, rettitudine e giustizia, che intendono la politica come partecipazione responsabile alla costruzione del bene comune e in netta antitesi all’agire politico fondato sull’individualismo, sul timore della diversità e incontrollabilmente ridotto a mestiere. Mario Sottile ha sottolineato che, per avviare una svolta amministrativa e ideologica, per rispondere ai bisogni di una comunità solidale e inclusiva che non lasci indietro nessuno, è necessaria una coalizione civica aperta alle energie individuali, in grado di accogliere competenze ed esperienze, di operare per il coinvolgimento dei giovani, nell’ottica improcrastinabile di una sostenibilità trasversale allo sviluppo economico e sociale ed alla gestione e salvaguardia dell’ambiente:  “Ce lo chiedono i nostri ragazzi, sono loro a ricordarci che non c’è più tempo da perdere. Dobbiamo agire per il loro futuro mettendo al centro la bellezza come valore fondante della qualità della vita”, ha sottolineato.

Gli interventi dei rappresentanti dei gruppi di lavoro della Costituente hanno avviato la riflessione su temi cruciali quali spopolamento, acqua e contatori intelligenti, bosco e relativa gestione, finalità dei musei e basilarità della cultura come visione cardine per progettare la comunità, utilizzo dei beni monumentali, turismo, lavoro, in particolare lavoro nero e reddito di cittadinanza, piano regolatore, etica e servizi, visione per il futuro, politica sovracomunale, confusione e deriva amministrativa. Tale riflessione è stata sviluppata ulteriormente nei numerosi interventi del pubblico da cui è emerso il bisogno di un cambiamento di metodo, per affrontare le criticità di un paese sempre più appiattito e i problemi che nelle promesse elettorali dovevano essere immediatamente affrontati ma che oggi, dopo quattro anni di azione amministrativa, sono rimasti irrisolti.

Dagli interventi di esponenti politici appartenenti a gruppi esterni alla Costituente è emersa la necessità di confrontarsi e di collaborare per elaborare una linea comune che porti ad una svolta politica in grado di dare al paese un governo capace di invertire l’ormai inarrestabile declino dovuto ad un’azione amministrativa inefficace e senza visione. Le istanze di democrazia partecipata della Costituente sono state accolte come metodo operativo da esportare in una dimensione madonita, dove si registra un’azione amministrativa pesantemente inefficace e scollegata dai bisogni delle comunità.

Il primo confronto in presenza voluto dalla Costituente si è concluso sul ragionamento di Anna Maria Cangelosi, strutturato su alcuni punti nodali. Primo fra tutti la partecipazione: troppo spesso ormai un agire politico dal significato snaturato delegittima l’impegno civile con azioni funzionali a spegnere il dissenso e intorpidire le coscienze, in modo da operare senza controllo.  Irrinunciabile il recupero del diritto al dissenso perché una comunità dominata dalla paura di esporsi, per non incorrere in disagi e ricatti individuali, è destinata a spegnersi. Non si può e non si deve rimanere inerti, tutte le persone perbene devono tornare a occuparsi della cosa pubblica, si deve recuperare l’orgoglio di fare politica, il senso civico e lo spirito di servizio per far crescere la partecipazione attiva e consapevole alla vita pubblica e per lavorare alla costruzione di un modello di amministrazione che rifugga la leadership del primo cittadino. Una sana azione amministrativa va impostata su uno schema orizzontale e non verticistico di governo, che faccia tesoro del confronto continuo con i bisogni dei cittadini e che abbia una visione di futuro, un’idea di paese inquadrata nel contesto globale da cui non si può prescindere. La Costituente porterà avanti le istanze di questo profondo cambiamento assieme a tutti i cittadini e a tutte le forze politiche disponibili. Avremo bisogno di tutti.

Gruppo Comunicazione della Costituente

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