Il Professore Nino Vaccarella ci ha lasciati.
Era figlio della nostra Comunità.
Era figlio delle nostre Madonie.
Era un siciliano che ha onorato la nostra terra.
Era un grandissimo pilota siciliano..il più grande di tutti.
Era gentile, amabile e cordiale.
Era un grande amico e un vero galantuomo.
Siamo ancora scossi e frastornati.
Domani proveremo a riflettere per capire bene come poter onorare al meglio il suo ricordo e la sua memoria.
Il Sindaco.
Giovanni Battista Meli.
Il Museo Iconografico della Targa Florio di Collesano piange il Professore Nino Vaccarella, l’uomo, il campione che insieme al suo amico Giacinto Gargano volle fortemente che la struttura dedicata alla memoria della grande corsa si realizzasse. Nella Collesano che fu sempre il cuore pulsante del tifo per il Preside Volante, oggi, anche tra la gente che non si interessa di sport, al sentire la odierna notizia il dolore ha stretto i cuori di chi aveva imparato ad amarlo come persona nobile prima che come pilota affermato E poi di quelli a cui, per anni, quelli della bella gioventù, aveva regalato entusiasmo a palate transitando in corsa per le vie principali della città inseguendo una vittoria che non era solo sua ma di tutti i siciliani.
Mi stringo alla commozione del Sindaco, dei componenti del Comitato di Gestione, attenti custodi dei sentimenti espressi, per la perdita dell’illustre campione, forse il più grande che la Storia di Sicilia ricordi. Come direttore sanitario dell’Azienda di Rilievo Nazionale per l’Alta Specializzazione dell’Ospedale Civico di Palermo, dove Ninni ha consumato gli ultimi giorni della sua terrena esistenza, ho avuto il privilegio, anzi la fortuna di raccogliere i suoi sempre vivi ricordi delle corse che amava. “Ninni, rimettiti in piedi che il Comitato di Gestione aspetta te per riunirsi”, gli dissi solo il lunedì mattina appeno scorso. Lui abbozzò un sorriso.
C’era un infermiere, incuriosito, che ci guardava. “Ninni, insistetti, ricorda a questo giovane come arrivavi a Mulsanne ai tempi tuoi, ai tempi del 512 Ferrari, delle 24 Ore di Le Mans più belle”. Nuovo sorriso a mezza bocca. La forza gli mancava già, specie per parlare a lungo. Eppure rispose: “una goduria! Uscivamo dal Kink a 360 all’ora (più di mezzo secolo addietro…) e poi ….” E poi? E poi alzò la mano bianca, quella della flebo, a mimare il gesto del cambio: “BUM…BUM…BUM…BUM… quattro schioppettate, lasciavo i freni e mi infilavo con la coda che scappava da tutti i lati. Una goduria! Nel 1971 (col 512 M di Juncadella) potevo vincere … ma nel 1970 lo avrei gradito di più: ero il più veloce dello squadrone Ferrari.
E pure delle Porsche 917…” Per la cronaca, in quello squadrone c’erano Ickx, Peterson, Giunti, Merzario, Regazzoni, Bell. Poi un accenno a cose di Targa ma preferi lasciarlo riposare. Il Preside Volante aveva gli occhi che brillavano, un sorriso stanco ma fermo. Poi la crisi, il giorno successivo e poi un’altra. Ciao, Ninni. Mancherai a me, a tutto il CdG del Museo, a Collesano e tutto il mondo che ama questo sport.
Dott. Salvatore Requirez, Consigliere del CDG del Museo della Targa Florio di Collesano