L’Advanced Landing Ground West di Termini Imerese, ovvero l’oramai inesistente campo di volo temporaneo, fu rimaneggiato dal “XII Engineer Command” (il Genio statunitense), sul finire del luglio 1943. La “striscia d’atterraggio d’emergenza” era situata a circa 4 chilometri dalla cittadina imerese, in località “Canne Masche”, verosimilmente nella piana compresa tra la foce del Torto e l’ex Chimica del Mediterraneo (Chimed). A questo aeroporto avanzato della Seconda Guerra Mondiale, l’Army Corps of Engineers apportò fondamentali modifiche. In realtà data la natura poco permeabile del terreno, inagibile durante le abbondanti piogge, si rese necessario utilizzare le “Pierced Steel Planking” P.S.P. (le arcinote “grelle”) che disposte sulla pista di volo evitarono lo sprofondamento e l’impantanamento degli aerei durante il loro decollo o l’atterraggio.
Non molto distante, un altro “airfield”, l’ALG Est, fu approntato sempre dagli americani nei pressi dell’ex Afem di Campofelice di Roccella. I due aeroporti avanzati assicurarono un efficace “ombrello aereo” per le già programmate operazioni di sbarco sulle coste della penisola. Gli scali East e West furono quindi una vera e propria testa di ponte nei territori calabresi e campani.
Abbiamo chiesto al Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo (1) del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari”, di parlarci degli airfield East e West dislocati nella piana di Buonfornello.
N.B. Circoscritti in rosso le presumibili piste di volo East e West dell’Advance Landing Ground (ALG)
«Il concetto di superiorità aerea e appoggio aero-tattico era già consolidato nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Gli Alleati, forti delle loro capacità logistiche, non mancarono di prodigarsi affinché le truppe avanzanti di terra fossero adeguatamente supportate dall’arma aerea.
Tra la fine di luglio e la fine di settembre 1943
, quindi per circa 2 mesi, su tale struttura, costituita da due distinte piste per come in allegato, si alternarono non meno di cinque unità delle forze aeree USA, ognuna con decine di velivoli per la caccia, il bombardamento tattico e la foto-ricognizione, con tutto il corollario di uomini e mezzi per la manutenzione e il rifornimento degli aerei e per la difesa antiaerea.
Non mancò poi la realizzazione di un ospedale da campo, che si giovava delle piste per il trasferimento via aerea dei feriti più gravi verso gli attrezzati ospedali del Nord Africa.
Seguendo le vicende belliche di teatro, l’aeroporto di Termini Imerese venne infine smantellato, sostituito da altri più vicini al fronte (tale vicinanza era necessaria per consentire un intervento più rapido degli aerei ed una maggiore persistenza degli stessi sui cieli delle zone di combattimento).
Ogni traccia di tale aeroporto, che in quell’estate del 43 fu di grande importanza per il completamento della campagna di Sicila, è scomparsa, i terreni ripresero la loro funzione agricola prima, e quella dello sviluppo (più o meno selvaggio) urbanistico-edilizio poi».
Note:
(1) Geologo, già funzionario presso il Comune di Termini Imerese (PA), appassionato di storia militare e membro del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari”.
Bibliogafia e sitografia
Giuseppe Longo, “Pagine sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel Distretto di Termini Imerese”, I.S.P.E. Palermo 2021.
di Giuseppe Longo 2022, “Fu l’aereo che accolse Giuseppe Castellano il 31 luglio o il 2 settembre del ’43 ad essere immortalato in foto nel campo di volo di Termini Imerese?”, Cefalunews, 12 febbraio.
Giuseppe Longo 2022, “Settembre 1943. Il rientro di sette militari siciliani dopo l’armistizio a bordo di uno Sparviero”, Cefalunews, 14 febbraio.
Giuseppe Longo 2022 Il complesso aeroportuale East & West di “Canne Masche” a Termini Imerese e la nascita del campo di volo “Albatros”, Cefalunews, 22 febbraio.
Foto di copertina: L’immagine è stata generata su Google Earth
Giuseppe Longo
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