“Stessi Battiti “ di Roberto Gasparro e il comune di Rivara

La sera del giorno 8 giugno 2022, alle ore 21, si è svolto a Rivara un evento eccezionale, poiché il paese  piemontese si è visto protagonista nel film “Stessi battiti” di R. Gasparro. La serata  è iniziata con i saluti del sindaco, l’ ingegnere Roberto Andriollo, l’artefice principale di questo sorprendente risultato finale di un percorso innovativo,  effettuato con la sua intuizione e con la volontà politica di aprirsi a nuovi orizzonti;  egli ha raccontato come il suo casuale incontro con la professoressa Giuseppina  Vitale ha portato infine alla realizzazione del film. Infatti la Vitale, che il pubblico ha ringraziato con un caloroso applauso,  ha inserito il regista Roberto Gasparro nel suo  progetto culturale sviluppato in collaborazione con il comune  rivarese e quindi dalla conoscenza tra il sindaco e il regista è in seguito scaturita l’idea di scegliere Rivara come luogo principale per la sceneggiatura scritta da quest’ultimo. Alla piacevole ed interessante manifestazione ha partecipato pure la deputata Francesca Bonomo, la quale ha sottolineato da una parte l’importanza della creatività artistica, dall’altra la capacità di un’amministrazione lungimirante, fiduciosa nella progettualità per la valorizzazione del territorio. Il consigliere regionale del Piemonte Mauro Fava ha fatto l’elogio delle amministrazioni che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera cinematografica, la quale farà conoscere il Canavese: infatti quest’ultimo in “Stessi battiti” si mostra in tutta la sua bellezza con la natura e con alcuni scorci di vari paesi come Rocca, Pertusio, Ozegna e Prascorsano, oltre ovviamente a Rivara. E’ stata poi la volta del regista Roberto Gasparro, che ha presentato i vari attori  intervenuti, tra cui  Francesco  Isasca, Simone Moretto e i due  giovani  protagonisti:  Vittoria Chiolero ha ringraziato tutti per il proprio raggiungimento di un sogno, ma pure Riccardo Fiorio  ha affermato di credere  nei sogni. poiché il suo si è concretato con il ruolo svolto nel film. Il direttore sportivo Giovanni Ellena  ha evidenziato il suo amore per il ciclismo, che sussiste in lui intenso insieme a quello per la famiglia e per il Canavese. Questa zona storico-geografica piemontese  è stata esaltata nelle riprese cinematografiche  con i suoi boschi autunnali ingialliti , in mezzo ai quali si svolge la gara in salita che il giovane Federico tenterà di vincere, seguendo il cuore, la mente e la tecnica che il famoso ciclista Claudio Chiappucci ,“El Diablo”, ha cercato di trasmettergli in breve tempo per aiutarlo in un momento drammatico della storia.  Poi R. Gasparro riprende il tema della forza dei sogni e della necessità di lottare per realizzarli, cosicché egli sostiene di non voler seguire il filone più facile dei film con la violenza, come “Gomorra”, ma un cinema che offra dei messaggi positivi. Pertanto “Stessi battiti” narra una vicenda a lieto fine, nonostante tutte le difficoltà materiali e interiori che i personaggi principali devono superare. Il film si è ispirato alla storia di un ciclista di Bollengo, in quanto il vero protagonista è proprio l’amore per questo sport (che oggi sta avendo nuova forza), insieme al comune di Rivara. Il quarto lungometraggio di R. Gasparro si apre perciò con una panoramica su questa località del Canavese, che offre allo spettatore una tranquillità paesaggistica, ma in realtà si manifesta come un piccolo centro pieno di idee e rivolto al futuro, soprattutto accogliente verso chi lo può sostenere nel suo cammino e nei necessari cambiamenti. Il regista ci regala tanti scorci di questo paese con i suoi colori autunnali e spesso soft, le stesse strade del borgo si snodano sullo schermo nella loro silenziosa e solitaria vita quotidiana, che rilassa il visitatore. Di Rivara si vedono tutti gli angoli significativi: il Comune, il parco, il Castello, il teatro, la piazza, i portici, il supermercato e i suoi tetti con le riprese dall’ alto. Il paese possiede una sua quiete, movimentata nel film per i continui cambiamenti di visuale, poiché qui vive il giovane protagonista, sempre attivo e desideroso di mostrare la sua energia costruttiva, rivolta ad aiutare la sua famiglia, anziché solo  se stesso. Non è un caso che oltre ai movimenti di macchina (panoramica, carrellata, travelling e zoom), il regista si serva molto dei primi piani dei protagonisti  e degli antagonisti, per sottolineare i loro stati d’ animo. “Stessi battiti” non si presenta come un semplice film d’ azione, ma anche d’ introspezione, in quanto si concentra sui problemi familiari e adolescenziali di Federico, che è obbligato  dalle precarie condizioni della sua famiglia nel drammatico momento iniziale della vicenda a lavorare, sia consegnando al mattino, prima di recarsi a scuola,  le camicie stirate dalla madre,  sia cercandosi poi un’occupazione pomeridiana nel supermercato Borello, infine studiando la sera. Ma l’adolescente non si arrende dinanzi alla depressione del padre e alla cattiveria di Giancarlo,  già amministratore del teatro della sua famiglia  e poi del suddetto supermercato: un uomo che si finge amico del padre di Federico, ma in realtà vuole favorire con ogni mezzo il successo del proprio figlio Roberto nel ciclismo. Alla fine però la bontà, la sincerità dei sentimenti, l’onestà dei buoni saranno premiate e la verità darà ragione a Federico, alla madre, al padre e alla compagna di classe, Rossella, la quale è appassionata di ciclismo e gli fa da tecnico nei suoi allenamenti con la bicicletta, ma conquista totalmente anche il cuore del giovane. Certamente una storia di impegno, di lotta con un autentico senso della squadra in famiglia e nello sport, di sacrifici, di passioni nel bene e nel male. Tutto questo contenuto interiore R. Gasparro ha saputo tradurlo con un linguaggio cinematografico gradevole, empatico ed educativo attraverso  il serio lavoro interpretativo di bravi attori giovani e di affermati professionisti,  come Gianni Parisi, Michele Franco e Franco Barbero, per mezzo  di un  attento montaggio,  nonché delle musiche di Carmine Padula, che sottolineano bene la dolcezza dei sentimenti,  ma anche i  tanti momenti di tensione. Il pubblico di Rivara durante la serata ha guardato attentamente  lo scorrere delle  scene,  ha riconosciuto i suoi luoghi familiari, compiacendosi di vederli proiettati in un piacevole  e dignitoso film.  (Giuseppina Vitale)

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