Se vuoi vedere il paese più piccolo delle Madonie ecco la località che devi subito visitare

I suoi abitanti sono appena 388 e si estende su una superficie di 136,8 chilometri quadrati. Si trova a 813 metri dal livello del mare e la sua festa patronale si tiene l’ultima domenica di giugno. All’interno di questo comune abitano 219 famiglie. Il reddito medi si aggira intorno agli ottomila euro e l’età media degli abitanti è di circa 50 anni.  Stiamo parlando di Sclafani Bagni che fra i suoi luoghi di interesse ha il Castello. Tra i suoi piatti caratteristici invece, è da gustare “i sfingi” che sono dolci molti buoni.

Un po’ di storia

Il comune di Sclafani Bagni è il meno popolato della Sicilia ma anche il meno esteso dell’intera Italia insulare. Si trova al quinto posto nella classifica degli ultimi 100 comuni italiani per superficie. Secondo alcuni studiosi risalirebbe all’Epoca romana. Risale agli anni che hanno visto fuggire da Taormina i suoi abitanti che si sono rifugiati alle pendici del monte Kalfa. Il luogo dove oggi sorgono i paesini di Limina e Roccafiorita. Nel 1817, con l’abolizione del feudalesimo in Sicilia, Roccafiorita è stato eretto a comune autonomo. E’ stato soppreso dal regime fascista nel 1929 e aggregato al vicino comune di Mongiuffi Melia. Ha riacquistato la sua autonomia nel 1947.

Il Castello

Posto alla sommità di un naturale bastione roccioso, imprendibile, accessibile soltanto da sud, il castello domina dall’alto tutto il centro abitato. Oggi resta ancora la torre castellana. Nel passato era ripartita in tre piani, oltre al terrazzo. I primi due piani sono segnati da feritoie rivolte verso sud. Da qui può essere tentato un improbabile assalto. L’ultimo piano presenta un’ampia apertura. Delle grosse mura di circa un metro e mezzo di pietra non lavorata sono l’elemento caratterizzante della fortezza. Pianta rettangolare, grosso spessore dei muri, piano terra quasi cieco. Il castello è raccordato alla cinta muraria urbana.

Un bel portale ogivale, l’accesso alla città, è sormontato ancor oggi dallo stemma degli Sclafani: due gru che si beccano, l’una di argento in campo nero e l’altra nera in campo di argento. Altro elemento superstite è una piccola torre detta “castelluzzo”. Il monumeto più importante di Scafani è la Chiesa Madre. Si trova a ridosso dell’area del castelloPotrebbe essere una cappella palatina al servizio dei signori di Sclafani, con dimensioni notevolmente più ridotte di quelle odierne. Oggi la chiesa presenta impianto a tre navate, separate da arcate, ampio e profondo presbiterio ed una seconda porta di ingresso mentre gli altari laterali.

Da non perdervi i sfingi di san Giuseppi

I sfingi di san Giuseppi nella tradizione si preparavano il 19 marzo. Oggi si possono trovare anche durante tutto l’anno. Sono delle gustose e morbide frittelle coperte di una delicata crema di ricotta e gocce di cioccolato, pistacchi tritati, ciliegie e scorze d’arancia candite.

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