“Non è facile a distanza di 103 anni dalla sua uccisione, nell’epoca di TikTok e dei post di breve durata, mantenere ancora viva la memoria di Giovanni Orcel. Se oggi siamo qui con voi a parlarne, significa che in questa città, nel mondo del lavoro, al Cantiere navale, nelle fabbriche, nel sindacato, nelle scuole si è riusciti a tramandare il fatto che il sacrificio di una persona che aveva 33 anni ha determinato quello che noi siamo oggi. In una storia che si sviluppa nei secoli, bisogna provare a tirare fuori la nostra storia migliore. Che dal nostro punto di vista è la storia di chi resiste e lotta, e non si gira dall’altra parte, fino a rimetterci la vita, una storia che intendiamo valorizzare. Questo è il senso della memoria, non solo del movimento sindacale ma di tanti eroi siciliani, anche sconosciuti, caduti per la nostra terra”.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil Palermo, Mario Ridulfo, intervenendo oggi a un incontro con le studentesse e gli studenti del liceo Regina Margherita, per raccontare chi era Giovanni Orcel, a pochi giorni dall’anniversario dell’assassinio del sindacalista della Fiom, avvenuto il 14 ottobre 1920. L’incontro è stato aperto dal dirigente scolastico Domenico Di Fatta.
Una “lezione”, rivolta a due classi di studenti degli ultimi anni dell’indirizzo economico sociale, con loro le docenti Orietta Sansone e Antonietta Troina, sulla nascita e sul ruolo del sindacato, sulla funzione dello sciopero per i lavoratori, sull’importanza dei contratti collettivi di lavoro, sul rispetto dei diritti dei lavoratori, sulle lotte.
“Il primo settembre del 1901 nasceva la Camera del Lavoro di Palermo, una data che per l’anniversario dei 120 anni abbiamo scolpito sul muro della sede della Cgil Palermo, in via Meli – ha detto Dino Paternostro, responsabile del dipartimento archivio e memoria storica della Cgil Palermo – Orcel, insieme a un altro sindacalista, Nicolò Alongi, voleva costruire l’unità del mondo del lavoro, riunificando gli operai della campagna con i lavoratori delle fabbriche della città. Tutti uniti erano più forti per rivendicare i diritti. Questa fu la sua principale lezione. Orcel organizzò la prima occupazione del Cantiere navale di Palermo, contro il licenziamento di 250 lavoratori. Dobbiamo essere grati a Orcel e a tutti gli altri sindacalisti caduti per l’enorme contributo dato”.
Con le ragazze e i ragazzi del Regina Margherita ha dialogato anche Salvatore Sampino, Rsu Fiom dell’indotto Fincantieri, ripercorrendo la sua esperienza di lavoratore. “Da 22 anni lavoro ai Cantieri Navali – ha detto Sampino – La lezione di Orcel, segretario dei metalmeccanici, che capì che l’unione era fondamentale per raggiungere i diritti, ci ha sempre guidati. Nel 2011 abbiamo attraversato un periodo difficile, si parlava di chiusura del Cantiere navale di Palermo, perché non arrivavano più commesse. L’ultima era stata dirottata altrove. Eravamo ai tempi 3 mila più l’indotto. In un’assemblea capimmo che si rischiava la fine. Oltre al problema occupazionale, la chiusura avrebbe creato ripercussioni pesanti dal punto di vista economico. Per 15 giorni occupammo la fabbrica, paralizzammo la città. Poi dopo tante lotte e incontri, gli obiettivi furono raggiunti. Avevamo solo le riparazioni navali, adesso abbiamo recuperato le tre missioni compresa la costruzione di navi intere e l’ultima notizia è che realizzeremo un traghetto per le isole, per la Regione siciliana”.
Tra gli altri argomenti affrontati, rispondendo alle domande degli studenti, la sicurezza sul lavoro, il lavoro precario, l’organizzazione del lavoro durante il periodo del Covid, il futuro dei giovani.