Palermo si appresta a celebrare la 400esima edizione del Festino di Santa Rosalia, un evento che promette di essere straordinario e ricco di significato. Il programma delle iniziative, previsto dal 10 al 15 luglio, è stato presentato oggi dall’arcivescovo Corrado Lorefice e dal sindaco Roberto Lagalla.
Quest’anno, il tema centrale del Festino è la speranza della rinascita. Il vicesindaco e assessore comunale alla Cultura, Giampiero Cannella, ha sottolineato l’importanza di questo tema: «Quest’anno il Festino racconta la speranza, quella della rinascita. Sarà questo il tema. Porteremo il racconto di Palermo fuori dalla Sicilia e oltre l’Italia, in linea con una rinnovata identità internazionale di questa città».
La manifestazione è frutto di una collaborazione ampia e articolata, che coinvolge la Regione Siciliana, l’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), l’autorità portuale di Palermo, numerose fondazioni, associazioni culturali, enti di categoria e molte altre importanti realtà del territorio. Tutti questi contributi permetteranno di offrire un anno di spettacolo e iniziative culturali di altissimo livello.
La figura di Santa Rosalia, affettuosamente chiamata la “Santuzza” dai palermitani, è al centro del Festino. Don Corrado ha ricordato il miracolo della Santa che liberò Palermo dalla peste, sottolineando l’energia divina che permeava la sua vita: «Ognuno ha una responsabilità verso Palermo e ci onoriamo di questo dovere. Se ognuno di noi accentua solo il proprio diritto, il principio della propria libertà e dimentica la responsabilità, la città umana regredisce, non si costruisce».
Per celebrare i 400 anni del Festino, l’intera narrazione è stata reinventata in un corteo innovativo. Gli spettatori non saranno più concentrati in cinque tappe specifiche, ma potranno godere della performance artistica lungo tutto il percorso della parata. Una delle novità principali è l’aggiunta di un carro supplementare che, insieme a quello trionfale, migliorerà la visibilità e la distribuzione delle performance artistiche.
Gli elementi principali del carro sono simbolici e ricchi di significato:
- L’oro, che richiama l’opulenza barocca.
- Il giglio, che si trasforma nella tradizionale barca da cui sboccia la Vergine eremita, in tributo al suo nome (Rosa-lia, lilium, giglio) e alla sua purezza.
- La rosa, tenuta in mano dalla Santa come simbolo della luce della speranza.
Il sindaco Lagalla ha descritto con entusiasmo la creatività sorprendente del direttore artistico, che, attraverso i due carri e le loro trasformazioni di colore, l’animazione delle quattro Sante e i gruppi folkloristici, creerà momenti di intrattenimento unici. «Insieme alla curia, nella persona dell’arcivescovo, che ringrazio profondamente per lo spirito di collaborazione, abbiamo portato avanti un lavoro incredibile che racconta Palermo con le sue tradizioni ed eccellenze. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo festino».