I Carabinieri della Compagnia di Monreale hanno smascherato una truffa milionaria ai danni dello Stato, portando agli arresti domiciliari un uomo di 40 anni e una donna di 39 anni, entrambi residenti a Monreale. L’operazione, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, ha svelato una complessa rete di falsificazioni legate all’ottenimento indebito del reddito di cittadinanza.
L’indagine, iniziata nel 2021 e protrattasi fino al 2022, è stata il frutto di un’intensa attività informativa svolta dai Carabinieri della Stazione di Monreale e del Nucleo Operativo, con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro. I due indagati, gestori di un Centro di Assistenza Fiscale (C.A.F.) locale, avevano prodotto una serie di attestazioni e documenti falsi per ottenere l’approvazione delle pratiche di reddito di cittadinanza. Gli utenti pagavano circa 200 euro per assicurarsi l’esito positivo delle pratiche.
Oltre alla falsificazione dei documenti, è emerso che i due arrestati utilizzavano metodi coercitivi per recuperare il denaro dai debitori. Minacciavano infatti di sospendere le erogazioni indebite se i pagamenti non venivano effettuati, instaurando un clima di paura tra i richiedenti. Grazie a questa operazione, ben 341 percettori illegittimi del reddito di cittadinanza sono stati individuati e denunciati in stato di libertà. Il totale delle somme indebitamente percepite ammonta a circa 2 milioni e 400 mila euro. Questo successo evidenzia l’efficacia del lavoro dei Carabinieri nella lotta contro i reati contro la pubblica amministrazione e nel proteggere le risorse dello Stato.
È importante sottolineare che, nonostante le gravi accuse, gli indagati sono al momento solo sospettati di delitto. La loro posizione sarà valutata dall’Autorità Giudiziaria durante il processo e definita solo dopo un’eventuale sentenza di condanna definitiva, in conformità con il principio di presunzione di innocenza.