Cefalù. “A Chiesa addumata”: una notte magica di luce e tradizione

La sera del 5 agosto, Cefalù vive una delle sue notti più suggestive e emozionanti. La vigilia della Festa del Salvatore trasforma Piazza Duomo in un luogo incantato, dove la storia e la tradizione si intrecciano in un’atmosfera unica.

Dopo il Lucernale, presieduto dal vescovo Giuseppe Marciante, la Cattedrale di Cefalù si illumina come mai prima d’ora. Le luci accendono la facciata, esaltando ogni dettaglio architettonico e creando un gioco di ombre e riflessi che affascina e commuove i presenti. La piazza è gremita di persone, tutte con il naso all’insù, rapite dallo spettacolo di luci.

Un gruppo di donne si distingue tra la folla. Con voci dolci e armoniose, intonano alcune strofe della novena dialettale al Santissimo Salvatore. Le loro parole risuonano nell’aria, aggiungendo un tocco di devozione e nostalgia alla serata. Ogni nota, ogni parola, evoca ricordi di tempi passati e celebra una tradizione che vive nel cuore della comunità.

La piazza è un tripudio di colori e suoni. Le luci della cattedrale si riflettono negli occhi dei bambini, che osservano incantati, e nei volti degli anziani, che rivivono memorie di gioventù. Ogni angolo della piazza vibra di vita, tra il mormorio delle conversazioni, il suono delle risate e il canto delle donne.

La Cattedrale di Cefalù, con la sua magnificenza illuminata, diventa il fulcro di una serata che unisce fede, cultura e comunità. In questa notte speciale, la città celebra non solo il Santissimo Salvatore, ma anche se stessa, la sua storia e la sua anima.

La luce della cattedrale non è solo un’illuminazione fisica, ma anche un simbolo di speranza e unità. Ogni anno, il 5 agosto, Cefalù rinnova questa tradizione, ricordando a tutti l’importanza della fede e della comunità.

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