Caffè: più di tre tazzine al giorno danneggiano il cervello

Caffè con la cannella

L’Italia e il caffè: una storia d’amore che si consuma a ogni angolo di strada, […]

L’Italia e il caffè: una storia d’amore che si consuma a ogni angolo di strada, tra bar e cucine, con l’aroma inconfondibile che pervade le nostre giornate. Eppure, come in ogni relazione passionale, c’è un lato oscuro che inizia a emergere: il consumo eccessivo di caffè potrebbe non essere così innocuo come pensiamo. Anzi, secondo una recente ricerca, potrebbe persino accelerare il declino cognitivo.

Una tradizione a rischio?

Il caffè, da sempre celebrato per i suoi molteplici benefici, sta subendo un esame critico. Se è vero che questa bevanda scura è ricca di antiossidanti e acidi clorogenici, noti per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, ictus e diabete, un nuovo studio presentato alla conferenza dell’Associazione Internazionale Alzheimer (AAIC) mette in guardia: più di tre tazzine al giorno danneggiano il cervello.

I dati dello studio

Gli scienziati hanno seguito per quasi nove anni un campione di oltre 8.400 persone, tutte sopra i 60 anni e inizialmente senza segni di declino cognitivo. Divisi in tre gruppi in base al consumo di caffè (elevato, moderato e nullo), i partecipanti sono stati osservati per capire come il caffè influenzi le loro capacità cognitive. Il risultato? Chi beveva più di quattro tazzine al giorno mostrava un declino più rapido dell’intelligenza fluida, quella parte del cervello che ci aiuta a ragionare e risolvere problemi.

Se una o due tazzine al giorno sembrano avere un effetto protettivo sulle funzioni cognitive, superare la soglia delle tre potrebbe esporre a rischi inaspettati. È un dato che solleva interrogativi importanti per una nazione come la nostra, dove il caffè non è solo una bevanda, ma un vero e proprio rito sociale.

Gli studiosi raccomandano di non superare le tre tazzine giornaliere, specialmente in età avanzata. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati, il messaggio è chiaro: quando si tratta di caffè, la moderazione è la chiave per proteggere non solo il cuore, ma anche la mente.

Il caffè è parte integrante della nostra cultura, ma la scienza ci ricorda che anche i piaceri più amati possono nascondere insidie. Limitare il consumo di caffè potrebbe essere una piccola rinuncia che, sul lungo termine, ci protegge da un declino cognitivo precoce. Quindi, la prossima volta che vi trovate di fronte a una tazzina fumante, pensateci due volte: il vostro cervello potrebbe ringraziarvi.

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