Alloro velenoso: ecco 3 trucchetti per riconoscerlo

Il lauroceraso (Prunus laurocerasus) e il nerium oleander sono due piante molto comuni nei giardini […]

Il lauroceraso (Prunus laurocerasus) e il nerium oleander sono due piante molto comuni nei giardini e nei parchi, ma sono note per la loro tossicità piuttosto che per usi culinari. A differenza di molte altre piante utilizzate in cucina, il lauroceraso e l’oleandro non solo sono inutilizzabili per scopi alimentari, ma possono anche essere estremamente pericolosi se ingeriti accidentalmente. La loro somiglianza con altre piante non tossiche può indurre in errore, e per questo è fondamentale imparare a riconoscerle correttamente per evitare gravi rischi per la salute.

Rischi per la salute

Il lauroceraso contiene composti tossici come l’acido cianidrico, mentre l’oleandro è noto per la presenza di glucosidi cardioattivi, che possono causare gravi intossicazioni, anche mortali, se ingeriti. Una mancata identificazione di queste piante può portare a incidenti gravi, soprattutto perché alcune persone le confondono con piante commestibili o medicinali. Ad esempio, le foglie lucide del lauroceraso possono essere scambiate per alloro, una pianta aromatica usata in cucina, mentre i fiori colorati dell’oleandro attirano l’attenzione e possono essere erroneamente percepiti come innocui.

Alloro velenoso: come riconoscerlo

Riconoscere correttamente il lauroceraso e il nerium oleander è cruciale per evitare seri problemi di salute. Queste piante contengono sostanze altamente tossiche come la prunasina nel lauroceraso e la oleandrina nell’oleandro, che agiscono negativamente sul sistema nervoso e cardiovascolare umano. Saperle identificare non solo aiuta a prevenire intossicazioni accidentali ma consente anche di prendere misure preventive, come la rimozione di queste piante dalle aree frequentate da bambini e animali domestici, i quali sono particolarmente vulnerabili.

Attenzione alle leggende

Esistono molte leggende metropolitane riguardo al riconoscimento del lauroceraso e dell’oleandro. Alcune persone ritengono che il semplice aspetto delle foglie o dei fiori sia sufficiente per identificare queste piante, mentre altre credono che basti l’odore per determinarne la pericolosità. In realtà, queste convinzioni sono pericolosamente imprecise. L’apparenza delle foglie può essere ingannevole e, nel caso dell’oleandro, l’odore dei fiori è dolce e piacevole, mascherando così la loro tossicità.

È importante sfatare queste leggende metropolitane per garantire la sicurezza di chiunque possa entrare in contatto con queste piante. Ad esempio, un mito comune è che il colore dei fiori dell’oleandro possa indicare il livello di tossicità della pianta. Questo è completamente falso: tutti i fiori di oleandro, indipendentemente dal colore, sono altamente velenosi. Anche un contatto minimo con la linfa può causare irritazioni cutanee o reazioni allergiche gravi.

Primo trucchetto

Il primo trucchetto per riconoscere il lauroceraso è osservare attentamente le foglie. Le foglie del lauroceraso sono sempreverdi, di un verde scuro lucido, con margini lisci e una consistenza coriacea. Sono spesso confuse con quelle dell’alloro, ma una differenza chiave è che le foglie di lauroceraso, se spezzate, emanano un odore di mandorle amare, dovuto alla presenza di acido cianidrico.

Secondo trucchetto

Un altro metodo efficace per riconoscere l’oleandro è osservare i fiori e il loro posizionamento. I fiori dell’oleandro crescono in grappoli alla fine dei rami e possono essere di diversi colori: bianco, rosa, rosso o giallo. Tuttavia, il segreto sta nel fatto che l’oleandro ha una struttura dei fiori a cinque petali e foglie strette e allungate, spesso in gruppi di tre, con una superficie lucida e una venatura centrale ben definita.

Terzo trucchetto

Il terzo trucchetto per riconoscere queste piante velenose è esaminare la struttura del tronco e dei rami. Ecco come fare:

  • Esaminare la corteccia: Il lauroceraso ha una corteccia grigio-marrone liscia che diventa più ruvida con l’età, mentre l’oleandro ha una corteccia grigia più chiara e liscia.
  • Controllare i rami: I rami del lauroceraso tendono ad essere più densi e a formare una chioma folta, mentre quelli dell’oleandro sono più sottili e flessibili.
  • Osservare la crescita: Il lauroceraso cresce rapidamente e può diventare un grande arbusto o un piccolo albero, mentre l’oleandro tende a rimanere più cespuglioso, con un aspetto più leggiadro.
  • Test della linfa: Tagliando un ramo, la linfa del lauroceraso è trasparente o leggermente lattiginosa, mentre quella dell’oleandro è biancastra e appiccicosa.

Alternative ai trucchetti

Oltre ai trucchetti sopra menzionati, ci sono altri metodi per identificare correttamente queste piante. Uno di questi è l’utilizzo di app di identificazione delle piante, che tramite l’analisi di foto delle foglie, dei fiori o della corteccia possono fornire un’identificazione accurata. Un’altra alternativa è partecipare a corsi o workshop di botanica locale, dove esperti insegnano come riconoscere le piante velenose.

Inoltre, un metodo pratico per chi passa molto tempo all’aperto è quello di portare con sé una guida tascabile alle piante locali velenose. Questo può essere particolarmente utile in caso di dubbio o in situazioni in cui l’accesso alla tecnologia è limitato.

Conclusione

Riconoscere correttamente il lauroceraso e il nerium oleander è essenziale per garantire la sicurezza di chi vive o lavora vicino a queste piante. Conoscere le loro caratteristiche distintive, evitare di credere a leggende metropolitane e adottare metodi pratici per l’identificazione può prevenire gravi rischi per la salute. Seguendo i trucchetti e i suggerimenti forniti in questo articolo, è possibile proteggersi efficacemente da queste piante velenose e mantenere un ambiente sicuro per tutti.

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