Palermo è sotto shock per il suicidio di due infermieri, uno impiegato presso l’ospedale Buccheri La Ferla e l’altro nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Civico. La tragica notizia ha riacceso il dibattito sulla condizione lavorativa del personale sanitario, già duramente provato da aggressioni e dallo stress accumulato, specialmente nei mesi successivi alla pandemia da Covid-19.
Secondo i sindacati, questi tragici episodi sono l’ennesima conferma di un disagio profondo che affligge la categoria degli infermieri. Alessandro Magno, segretario aziendale della Cisl all’Ospedale Civico, ha dichiarato: “Non sappiamo cosa abbia spinto i due colleghi a compiere l’estremo gesto. Ci sono problemi personali che devono rimanere tali. Tuttavia, è indubbio che le aziende sanitarie possano fare molto di più per stare vicini ai loro dipendenti, che in questi mesi di post-Covid vivono uno stress ancora maggiore.”
Un ambiente di lavoro carico di stress e tensioni
La pressione sul personale sanitario è in costante aumento, non solo a causa della pandemia che ha messo a dura prova gli ospedali, ma anche per le frequenti aggressioni e minacce che medici e infermieri subiscono da parte dei pazienti o dei loro familiari. “Il personale è sotto pressione per le continue aggressioni e per il carico di lavoro,” ha continuato Magno. “Questa condizione di forte stress amplifica i problemi personali che ognuno di noi ha, rendendo necessario un supporto psicologico costante.”
La richiesta dei sindacati è chiara: un sostegno psicologico che non sia solo su base volontaria, come avviene attualmente, ma che diventi una pratica standard e continuativa per tutti i lavoratori del settore sanitario. Questo tipo di supporto sarebbe particolarmente necessario per coloro che operano in ambienti ad alto stress, come il reparto di rianimazione, dove uno degli infermieri coinvolti lavorava. “Gli infermieri, come tutti gli operatori sanitari, devono essere aiutati a gestire lo stress. Chiederemo all’azienda di fare il massimo per fornire un’assistenza psicologica adeguata,” ha concluso Magno.
Una situazione che richiede interventi immediati
I suicidi dei due infermieri sono un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Sono necessari interventi immediati e concreti per migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali, ridurre il carico di stress sui dipendenti e prevenire ulteriori tragedie. L’appello dei sindacati è diretto non solo alle aziende sanitarie ma anche alle istituzioni, affinché si adottino misure efficaci per proteggere chi, ogni giorno, lavora per garantire la salute pubblica.
La tragedia che ha colpito il Buccheri La Ferla e l’Ospedale Civico di Palermo evidenzia ancora una volta la necessità di un cambiamento culturale e organizzativo all’interno del sistema sanitario. La speranza è che da questo dramma si possa imparare qualcosa di prezioso per migliorare il benessere di tutti gli operatori sanitari, che rappresentano il pilastro del nostro sistema di salute.