Una Notte di Luce: inizio del Giubileo Ordinario

L’annuncio che illumina la notte

Un angelo del Signore, avvolto di luce, ha squarciato le tenebre per portare ai pastori una notizia di gioia: «Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore». La Basilica di San Pietro ha fatto eco a questa gioia nella celebrazione della Santa Messa della Notte, con Papa Francesco che ha aperto la Porta Santa, inaugurando il Giubileo Ordinario. Una notte in cui il cielo si è aperto sulla terra, e la speranza è rinata.

Dio-con-noi: la speranza che vive

Papa Francesco ha ricordato che Dio è l’Emmanuele, il Dio-con-noi, che si fa piccolo per elevarci. Anche quando i nostri cuori somigliano a una povera mangiatoia, la speranza rimane viva e avvolge ogni frammento della nostra esistenza. Dio non abbandona, perdona sempre. Questa notte speciale spalanca la porta della speranza su un mondo spesso oscurato da guerre, sofferenze e ingiustizie.

Camminare senza indugio

L’omelia ha esortato i fedeli a seguire l’esempio dei pastori di Betlemme, che «andarono, senza indugio». La speranza cristiana non è un’attesa passiva, ma una chiamata all’azione, al cambiamento. Di fronte alle desolazioni del nostro tempo – dalle bombe alle scuole distrutte, ai sogni infranti dei più deboli – siamo chiamati a muoverci, senza rallentare, per portare luce e speranza.

La speranza richiede coraggio

La speranza cristiana, ha spiegato il Pontefice, non tollera la pigrizia, l’indifferenza o il quieto vivere. Essa chiede audacia, compassione e responsabilità. Citando una preghiera del sacerdote A. Pronzato, Papa Francesco ha invocato una sana inquietudine per superare le false paci e accogliere la sfida di un mondo rinnovato. «Non dimentichiamo – ha detto – che l’acqua ferma è la prima a corrompersi».

Il Giubileo della speranza

L’apertura del Giubileo è un invito a riscoprire la gioia dell’incontro con il Signore e a trasformare il mondo con gesti concreti di pace e giustizia. È un appello a portare speranza dove regnano dolore e solitudine: tra i carcerati, nei luoghi della guerra, nelle vite infrante. La speranza del Vangelo diventa il dono da condividere e l’impegno da vivere.

Il presepe, simbolo di tenerezza e promessa

Papa Francesco ha concluso invitando tutti a contemplare il presepe, segno della tenerezza di Dio. Nel volto del Bambino Gesù, si riflette la promessa di una speranza che non delude. Con l’apertura della Porta Santa, ogni cuore è chiamato a riscoprire la gioia di un Dio che si fa vicino, che nasce per ciascuno di noi, portando con sé la possibilità di un nuovo inizio.

Questa notte, ha sottolineato il Pontefice, la speranza prende vita e illumina il cammino di ogni giorno. Con Cristo, la gioia rifiorisce e la vita cambia. La Porta Santa è aperta: la speranza è qui, per tutti.

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