Bambina maltrattata in provincia di Palermo: condannata la madre, assolta la nonna

PALERMO – La vicenda di maltrattamenti che ha scosso una comunità della provincia di Palermo si è conclusa con una sentenza che ha visto la condanna della madre e l’assoluzione della nonna. La vittima, una bambina di sei anni nel 2016, è stata oggetto di abusi fisici e psicologici da parte della madre, mentre le accuse nei confronti della nonna sono state smentite da testimoni. La vicenda, che ha destato indignazione, si è conclusa con un risarcimento alla piccola, che ora si trova sotto la tutela legale.

La triste storia di una bambina maltrattata

Nel 2016, una bambina di sei anni viveva in condizioni terribili in un paese della provincia di Palermo. La piccola veniva picchiata dalla madre e trascurata in vari aspetti della sua vita. La donna non la mandava a scuola, lasciandola vagabondare per le strade, e non le garantiva nemmeno i minimi indispensabili come il cibo e un ambiente sano in casa. La bambina era costretta a vivere in un ambiente sporco e a subire abusi fisici, senza alcuna protezione.

La denuncia del padre e l’indagine

La vicenda è venuta alla luce grazie alla denuncia del padre della bambina. L’uomo, separato dalla madre della piccola, aveva a sua volta subito delle accuse di maltrattamenti, ma una volta separato dalla donna ha deciso di denunciare quanto stava accadendo alla figlia. È stato il suo intervento a mettere in moto le indagini che hanno portato all’arresto della madre e al processo. Nonostante la denuncia, la situazione della bambina continuava a peggiorare fino all’intervento delle autorità.

La sentenza e l’assoluzione della nonna

Durante il processo, sono emersi dettagli importanti riguardo alla figura della nonna della bambina, che era accusata di aver maltrattato la nipote. Le testimonianze presentate dalla difesa della donna hanno escluso che la nonna fosse coinvolta negli abusi. Diversi testimoni hanno dichiarato di non aver mai assistito a maltrattamenti da parte della nonna. Di conseguenza, il giudice Stefania Gallì ha assolto la donna con la formula “perché il fatto non sussiste”.

La condanna della madre e il risarcimento

Per quanto riguarda la madre della bambina, le accuse sono state ritenute fondate. La donna è stata condannata a un anno e quattro mesi di carcere, ma ha beneficiato della sospensione condizionale della pena. Inoltre, dovrà pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 20.000 euro come risarcimento per la figlia, parte civile nel processo e assistita da un tutore legale. La difesa della madre ha annunciato l’intenzione di presentare appello contro la sentenza.

La vicenda si chiude con una sentenza che separa le responsabilità: la madre dovrà affrontare le conseguenze legali per i maltrattamenti sulla figlia, mentre la nonna è stata scagionata dalle accuse. La sentenza, sebbene definitiva per ora, lascia comunque aperti spazi per eventuali sviluppi futuri, considerando la possibilità di un appello. La speranza, ora, è che la bambina possa finalmente vivere una vita serena, lontano dalle sofferenze che ha dovuto sopportare.

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