In un’estate segnata dal caldo torrido e da ondate di afa che sembrano non dare tregua, tra termometri che superano ogni giorno i 35 gradi e città che faticano a respirare, c’è una storia che, come una brezza leggera, riesce a portare un po’ di sollievo.
Lucia – nome scelto per proteggere la sua riservatezza – è una donna qualunque. Vive in un quartiere tranquillo di Cefalù, in una casa semplice e curata. Di fronte alla sua abitazione vivono due anziani coniugi. Persone gentili, silenziose, con la voce lenta e lo sguardo di chi ha visto molte stagioni passare. I figli, come spesso accade in tante famiglie siciliane, vivono lontano, al Nord, per lavoro. Telefonano ogni giorno, si informano, si preoccupano. Ma la distanza, quella vera, non si colma con una chiamata.
Lucia osservava da tempo quei due anziani. Li vedeva ogni mattina aprire le finestre con gesti sempre più lenti, affacciarsi un attimo, poi tornare dentro. Le giornate si erano fatte più calde, più lunghe, più dure. Così, senza clamori, ha deciso di fare qualcosa: ha iniziato a bussare ogni giorno alla loro porta. Prima con la scusa di portare un po’ di frutta fresca, poi con una bottiglia d’acqua in più, infine con una presenza costante. Li ha accompagnati al medico, ha cucinato qualche pasto leggero, ha controllato che il ventilatore funzionasse. Non per obbligo. Per scelta.
“Lo faccio perché un giorno, quando sarò io ad avere la loro età, vorrei trovare qualcuno che si prenda cura di me anche solo con un gesto, anche solo con uno sguardo gentile”, ci ha detto. Con voce calma, quasi imbarazzata.
Lucia non vuole medaglie, né articoli. Anzi, ci ha chiesto espressamente di non usare il suo vero nome. “Non ho fatto nulla di speciale”, ha detto. Ma in un tempo in cui si parla tanto di emergenze sociali, di solitudini che si allargano come crepe nei muri delle nostre città, forse un gesto come il suo vale più di mille parole.
È il racconto di una cura silenziosa. Di una vicinanza vera. Di quella gentilezza che non fa notizia, ma costruisce comunità. E ci ricorda che a volte basta poco per essere, davvero, umani.
Hai vissuto o conosci una storia di solidarietà, gentilezza o cura verso gli altri? Raccontacela.
In un tempo in cui sembra che tutti corrano, c’è ancora chi si ferma per aiutare. Scrivi la tua storia e aiutaci a far conoscere che, anche oggi, c’è chi vive per gli altri.
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