La ricotta fritta fa bene o fa male? Ecco l’incredibile risposta

La ricotta fritta fa bene o fa male? La ricotta non contiene amido. Ecco perché quando viene fritta potrebbe non fare male così come accade invece come con quei cibi che contengono amido. L’amido, infatti, provoca la creazione dell’acrilammide, una sostanza cancerogena che si forma in seguito alla cottura ad alte temperature. La ricotta fritta fa male, però, a secondo di quale olio si utilizza per la sua frittura. La frittura fa male, infatti, quando si utilizzano oli di semi, economici e dalla buona resa, come mais, girasole e soia, ma ricchi di grassi insaturi e sottoposti a pesanti processi di raffinazione in seguito ai quali perdono le loro caratteristiche organolettiche. Sarebbe meglio, quindi, preferire olio di arachidi e l’extravergine di oliva.

Qual è l’olio migliore per friggere senza causare problemi alla salute? Bisogna stare sempre attenti al punto di fumo di un olio. Il punto di fumo è la temperatura dell’olio alla quale la sostanza da liquida diventa gassosa. E’ a questo punto che si creano molecole “strane” che possono essere innocue o pericolose, per arrivare addirittura al cancerogeno. Per questo motivo l’olio per frittura non deve assolutamente raggiungere il punto di fumo. Il migliore olio è quello extra vergine di oliva che ha il suo punto di fumo a 210°. A seguire troviamo l’olio di arachidi con un punto fumo a 180°, olio di mais (160°), olio di soia e di girasole (130°).

Quale tipo di ricotta fa più bene? La ricotta ha un basso apporto di grassi, un alto apporto di calcio e alta digeribilità. Quelle di vacca, pecora e bufala differiscono, oltre per il sapore, per il contenuto di grassi, proteine e calcio. La ricotta di bufala è la più grassa, la ricotta di pecora risulta più grassa rispetto a quella di mucca. Il contenuto di grassi varierà da un 5 % ad un 15 %. La ricotta apporta proteine, non molte rispetto ad altri derivati animali, ma pur sempre di alta qualità. La ricotta è, tra i latticini, il migliore in quanto è ricca di sieroproteine anziché caseine.

La ricotta è difficile da digerire? La ricotta è un alimento facilmente digeribile grazie all’alta qualità delle sieroproteine che contiene. La digeribilità della ricotta aumenta se si mangia quella di capra o di pecora anziché quella di mucca. Questo perché il latte ovino ha particelle di grasso più ridotte, che semplifica il processo digestivo. La digeribilità della ricotta viene meno se viene abbinata alla carne in quanto la caseina che contiene ingloba le proteine della carne creando così un mix che necessita di molte ore per essere digerito. Chi soffre di problemi digestivi non deve abbinare la ricotta a uova, pesce o legumi.

La ricotta è consigliata in caso di allergie? In quanto latticino la ricotta è ricca di lattosio. Per questo motivo è sconsigliata in caso di intolleranze o allergie. Le persone che soffrono di intolleranza al lattosio non sono in grado di digerire e assimilare completamente e correttamente il principale zucchero del latte perché manca loro l’enzima che ha il compito di farlo: la lattasi. Ecco perché compare di una vasta gamma di sintomi di varia natura, che possono presentarsi sia subito dopo l’assunzione dell’alimento o della bevanda contenente il lattosio, che a distanza. Si possono avere diarrea, nausea accompagnata sovente da vomito, gonfiore addominale ma anche mal di testa, dermatiti, senso di spossatezza.

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