Botte e violenze quotidiane verso i figli ancora piccoli. Ad una di loro sono anche stati rotti i denti a colpi di cucchiaio. La Procura Distrettuale di Catania ha chiesto e ottenuto l’arresto per una giovane madre di 23 anni di Acireale, accusata per maltrattamenti in famiglia, estorsione, furto in abitazione ed uso indebito di carta di credito. Per la donna sono stati disposti gli arresti domiciliari in una abitazione diversa da quella dove abita la famiglia con divieto di comunicazione tra quest’ultima e la figlia minore, nonché la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale per 6 mesi. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della Stazione di Viagrande. La donna vive insieme al compagno 30enne, ristretto ai domiciliari per furto, nell’abitazione dei genitori di quest’ultimo. La donna, che è madre di due bambine di 5 e 2 anni nonché di un maschietto di 2 mesi. La vittima principale delle violenze era la figlia di appena due anni sottoposta a violenze di ogni genere: legata con una corda al seggiolone, obbligata con urla e botte a dormire quotidianamente dalle 21 alle 12 per consentirle di soddisfare le proprie necessità. La bambina, come confidato dal compagno della giovane alla propria madre, aveva anche due denti rotti perché spezzati dalla madre con un cucchiaio sol perché, mentre le stava dando da mangiare, aveva avuto difficoltà a deglutire velocemente il cibo. A denunciare tutto è stata la cognata della donna resasi conto della presenza sul corpo della piccola di segni di morsi sul viso, sulle braccia, sulla testa e di un sanguinamento dell’occhio destro per lo stesso motivo. La piccola, comunque riconosciuta dal compagno della donna, era nata da una relazione avuta da quest’ultima con un uomo sposato di 55 anni il quale, incredibilmente, era anch’egli divenuto sua vittima. L’uomo ha dichiarato di ricevere continue richieste di denaro da parte della sua ex amante che, in particolare, lo minacciava di rivalersi fisicamente e psicologicamente sulla bambina in caso di suo diniego; in una di queste occasioni, addirittura, la donna ha lanciato la bambina sul parabrezza della sua autovettura quando aveva circa 15 mesi di età.