Covid a San Mauro : lettera aperta di una «maurina» ai propri concittadini

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo una lettera aperta e firmata di una giovane maurina sulla vicenda Covid a San Mauro Castelverde.
Cari autorevoli conoscitori della vita e delle sue dinamiche,
Mai mi sarei sognata di scrivere una lettera del genere, ma da giovane maurina che sta passando un momento difficile, così come tutti i miei concittadini, mi sento di scrivere due parole per far chiarezza.
San Mauro Castelverde fino a marzo 2021, a un anno cioè dallo scoppio della Pandemia in Italia, è stato covid free. Nel giro di una settimana, però, c’è stata un’escalation di contagi spropositata che ha portato il governo Regionale, su richiesta del Sindaco Minutilla, all’istituzione della zona rossa a San Mauro Castelverde. In questi giorni però, oltre alla vicinanza e all’incoraggiamento di molte persone, in primis il presidente del parco delle Madonie, ho notato anche l’arroganza, la presunzione e soprattutto l’ignoranza di molti che, credendosi giudici ne hanno detto e scritto di ogni colore. Questi, però, dimenticano che per dare sentenze e per giudicare esiste un determinato percorso di studi, della durata di 5 anni;  non basta scrivere sciocchezze su una piattaforma social.

Ritornando al discorso iniziale, San Mauro Castelverde è stato fino a marzo di quest’anno senza alcun contagio, quindi, secondo il vostro autorevole parere, per un anno ci siamo comportati bene, rispettando le regole. Poi però, è successo qualcosa.

Noi (persone dotate di un cervello funzionante) sappiamo benissimo che in caso di contagio non è giusto cercare l’untore, la miccia che ha fatto scoppiare il caso; non è giusto per una questione umana, perché per chi sta male sopportare pure le insinuazioni e le false dicerie delle gente è un ulteriore dolore, inutile da subire. Inoltre, sempre noi, sappiamo benissimo che oltre che immorale è anche impossibile cercare la causa di un contagio, la prima persona contagiata e quindi contagiosa. Il contagio, ci hanno detto da un anno, può avvenire ovunque: a lavoro, a scuola, al bar, per strada. E questo può avvenire nonostante il rispetto delle misure di sicurezza che hanno imposto.

Questa volta però si sa dove è stato il contagio: in una casa di campagna, in una festa tra ragazzi. Peccato però che dei ragazzi partecipanti a quelle festa i contagiati siano pochissimi, quasi nulla, così come nei diretti parenti. Però a San Mauro si sono quasi 60 contagiati. Quindi, chiunque, può rendersi conto che qualcosa non torna. Io non sto giustificando il gruppo di ragazzi che ha organizzato la festa, anzi. Le regole vanno rispettate, e se esistono dei divieti ci sarà un perché.  Ma proprio per i numeri riportati prima etichettare questi giovani e le loro famiglie come il male assoluto non mi pare affatto il caso.

Oltre ai partecipanti alla festa, comunque, sono additati i giovani, in generale. Qualunque cosa è colpa dei giovani, in questo determinato caso, la colpa è dei giovani maurini. Qualcuno ha anche scritto che in Italia c’è ancora il covid per colpa nostra (incredibile) anche se, lo ripeto, per un anno non abbiano avuto nemmeno un caso di contagio. Ecco, vorrei farvi notare delle cose che dovrebbe essere già conosciute e sapute, ma voi, ovviamente, non ci arrivate: i giovani non sono la causa di tutti i mali, anche perché i grandi mali del nostro tempo (facendo un discorso più ampio) li stiamo subendo noi giovani a causa dell’incapacità di quelli più grandi. E i giovani non sono nemmeno l’unica causa di contagio a livello nazionale. Altrimenti, penso proprio, che il numero di contagi sarebbe stato molto ma molto minore. Ma dare la colpa all’immaturitá dei giovani è moda, è prassi, conviene. Scaricare la colpa sulle mancanze degli altri per non far notare la propria è un concetto elementare, applicato da sempre.

Sempre voi, dall’alto della vostra maturità, però, date la colpa anche alle forze dell’ordine per i pochi controlli effettuati. Tutti sono liberi di circolare. Dallo studente, alla famiglia che il fine settimana va fuori, al manager che vuole prendersi una pausa da lavoro, e sono liberi proprio perché, sempre secondo voi, non ci sono controlli.

Quindi, ricapitolando: I giovani hanno la colpa perché sono immaturi. Le forze dell’ordine hanno ugualmente colpa perché si affidano alla maturità di tutte, ripeto tutte, le persone. Quando trovate il vostro cervello, fate pace con esso. Ci hanno detto che ne uscivamo migliori, io non penso, tutte le grandi cose che succedono nella vita aiutano ad accentuare quello che già ognuno di noi ha dentro. Così, per voi, quest’anno è servito a far emergere quella rabbia repressa, quella voglia di superiorità, quella smania di dire sempre la propria opinione in qualunque contesto. Noi, invece, possiamo provare solo compassione perché se il coronavirus è una malattia, assolutamente terribile, ma dalla quale si può guarire, per la vostra ignoranza e presunzione non c’è niente da fare. E certamente i social network non aiutano a limitare i danni che voi con le vostre lingue e le vostra dita combinate.

Un consiglio, a tutti. Prima di parlare informatevi, cercate informazioni, accertatevi che le stesse siano vere, e poi, se proprio ne avete la voglia e il bisogno dite la vostra. Ma mai incolpando o ingiuriando gli altri. Con la speranza che davvero questo periodo sia un momento di riflessione e rinascita, buona vita. Una giovane maurina.

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