“La presenza di tanti turisti non danneggi i residenti”: appello del vescovo di Cefalù

“La presenza di tanti turisti è ricchezza culturale ed economica, ma è una presenza che va governata per non impoverire, fino alla sua scomparsa, la cultura locale con i suoi residenti”. Lo ha detto il Vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante (nella foto di Giacomo Sapienza)  alla fine della processione del Santissimo Salvatore. Il Presule ha pronunciato parole che risuonano come un appello alla riflessione e all’azione riguardo al fenomeno del turismo di massa e all’evoluzione della città.
Marciante ha espresso preoccupazione per il rischio che l’overturismo possa deteriorare la qualità della vita dei residenti e l’esperienza dei visitatori.

Il vescovo Marciante mentre pronuncia il suo discorso alla fine della Processione del Santissimo Salvatore

“La presenza di tanti turisti è ricchezza culturale ed economica, ma è una presenza che va governata per non impoverire, fino alla sua scomparsa, la cultura locale con i suoi residenti. Viene chiamato overturism il sovraffollamento turistico che va a impattare negativamente sulla qualità della vita percepita dai cittadini residenti sia sulle esperienze dei visitatori. Non sono segno di civiltà alcune reazioni contro i turisti, ma occorre governare il fenomeno”, ha dichiarato il Vescovo Marciante, sottolineando l’importanza di un turismo sostenibile e ben gestito.
Marciante ha espresso preoccupazione per il rischio che l’overturismo possa deteriorare la qualità della vita dei residenti e l’esperienza dei visitatori.

Marciante ha espresso preoccupazione per il rischio che l’overturismo possa deteriorare la qualità della vita dei residenti e l’esperienza dei visitatori. Questo fenomeno, che si manifesta attraverso il sovraffollamento e la pressione sulle infrastrutture locali, può infatti portare a una perdita dell’autenticità culturale e a tensioni sociali. Il Vescovo ha invitato la comunità e le autorità a trovare un equilibrio che permetta di beneficiare dei vantaggi economici del turismo senza compromettere l’identità locale.

Il Vescovo ha poi rivolto uno sguardo al futuro, esortando Cefalù a crescere sotto vari aspetti: “Cefalù deve essere l’esempio di un paese che cresce culturalmente, socialmente, urbanisticamente, e che ha tutti i numeri per diventare il capoluogo delle Madonie. Non credere a questo significa impoverire Cefalù e i comuni delle aree interne. Cefalù ha come suo distintivo una dichiarata vocazione internazionale, che si muove tra le azzurre acque del mare nostrum. Cefalù ha tutte le potenzialità per diventare una città. Non mi piace che venga indicata come ‘borgo’, anzi penso che sia arrivato il momento per non indicare i nostri paesi delle Madonie come borghi”.

Queste parole indicano una visione ambiziosa per Cefalù, che dovrebbe puntare a diventare un centro di riferimento non solo per le Madonie, ma anche a livello internazionale. Il Vescovo Marciante ha evidenziato come la crescita culturale, sociale e urbanistica sia essenziale per evitare l’impoverimento delle aree interne e per garantire un futuro prospero alla città e ai suoi abitanti.

La sfida sarà quella di gestire il turismo in modo tale da evitare i danni dell’overturismo, assicurando al contempo che i benefici economici non vadano a scapito della cultura e della qualità della vita dei residenti. 

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