Da Gibilmanna il vescovo Marciante lancia un appello per la fraternità

Durante i festeggiamenti in onore della Madonna di Gibilmanna, il Vescovo ha tenuto una toccante omelia che ha saputo coniugare la spiritualità cristiana con un tema di grande attualità e urgenza per la Sicilia: l’acqua e la sua scarsità.

Nell’omelia, il Vescovo ha richiamato una riflessione di Sant’Agostino d’Ippona sul miracolo delle nozze di Cana, dove Gesù trasformò l’acqua in vino. Questo evento biblico, ha spiegato il Vescovo, è simbolico di un miracolo ancora più grande e quotidiano: il ciclo naturale dell’acqua che si trasforma in pioggia, nutre la terra e dà vita. “Il miracolo della pioggia che cade sulla terra non è da meno del miracolo del cambiamento dell’acqua in vino”, ha detto, ricordando come sia facile per l’uomo moderno dimenticare la preziosità di questo elemento vitale a causa della sua apparente regolarità.

La siccità in Sicilia e l’importanza dell’acqua

Il Vescovo ha poi voluto concentrare la sua riflessione sulla situazione di siccità che da tempo affligge la Sicilia. Ha ricordato come il cambiamento climatico stia aggravando la scarsità d’acqua, con fenomeni meteorologici estremi che alternano periodi di intense precipitazioni e inondazioni a lunghi periodi di siccità e desertificazione. “L’acqua è un bene prezioso”, ha sottolineato il Vescovo, “da essa dipende la vita degli esseri viventi”. Nella Bibbia, ha spiegato, l’acqua è sia un segno di vita che di morte: come nel diluvio universale che rappresenta la distruzione, ma anche nella pioggia benefica che pone fine alla siccità al tempo del profeta Elia.

Custodire l’acqua: un dovere cristiano e civile

In Sicilia, dove la carenza di risorse idriche è sempre più preoccupante, l’appello del Vescovo si è fatto ancora più urgente: “Non fare spreco di acqua, cercarla nelle profondità della terra, incanalarla per conservarla significa avere a cuore la vita di tutti gli esseri viventi, non solo degli uomini, ma anche degli animali”. L’acqua garantisce la fecondità della terra, ed è per questo simbolo della vita stessa. Ha esortato la comunità a custodire l’acqua con rispetto e gratitudine, in linea con l’insegnamento di San Francesco d’Assisi, che nel “Cantico delle Creature” lodava “sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta”.

L’acqua come simbolo di purificazione e servizio

Il Vescovo ha inoltre esplorato altri significati spirituali dell’acqua. Ha parlato dell’acqua come simbolo di purificazione, sia fisica che spirituale, ricordando l’importanza dell’acqua nel rito del Battesimo cristiano, che segna la rinascita spirituale attraverso “l’acqua e lo Spirito”. Ha evidenziato come l’acqua utilizzata nelle nozze di Cana per la purificazione dei Giudei sia poi stata trasformata in vino da Gesù, un simbolo della purificazione interiore dal peccato.

Un altro simbolismo importante che il Vescovo ha voluto evidenziare è quello dell’acqua come segno di servizio e umiltà. Come l’acqua prende la forma del recipiente che la contiene, così i cristiani sono chiamati ad adattarsi e a servire gli altri con umiltà. Ha ricordato l’esempio di Gesù che, durante l’Ultima Cena, lavò i piedi dei suoi discepoli, mostrando che “il Maestro e Signore diventa il servo”.

Un appello per la Pace e la Fraternità

Infine, l’acqua è stata evocata come simbolo di pace e riconciliazione. Il Vescovo ha ricordato il recente discorso di Papa Francesco ai frati cappuccini, invitandoli a essere “portatori di pace” e a “spegnere le liti”, come l’acqua che spegne il fuoco. Ha invitato i presenti a lavorare per la riconciliazione e a essere prossimi a tutti, soprattutto ai poveri, seguendo l’esempio di San Francesco d’Assisi.

In conclusione, l’omelia del Vescovo ha rappresentato un potente richiamo alla comunità per una maggiore consapevolezza e responsabilità verso l’acqua, questo dono divino che è fonte di vita e di speranza. Ha esortato i fedeli a proteggere e conservare l’acqua, a riflettere sul suo significato spirituale e a utilizzarla con rispetto e gratitudine, come segno di amore e servizio per il prossimo e per tutta la creazione.

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