Stefano India (25 anni), bassista di Palermo, oggi uno dei musicisti più apprezzati, è impegnato in piccole, medie, grandi formazioni e come solista.
Diplomato al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo col massimo dei voti e menzione, ha esperienza col basso elettrico e contrabbasso in big band, orchestra sinfonica e orchestra mista per concerti e musical: Jazz, Pop, Rock, Funk e Classica i suoi generi.
Ha collaborato con: Mimmo Cafiero, John Serry, Giuseppe Urso; ed ha suonato in orchestra e piccole formazioni con: Greg Field, Monica Mancini, Raphael Gualazzi, Ricky Portera, Gigi Cifarelli, Fabrizio Bosso, Stefano Nanni.
Lunghissima la lista dei riconoscimenti e dei premi conseguiti. Tra i più recenti
il Primo Premio Assoluto – Premio Paolo Randazzo con la formazione Valerio Dainotti Trio,
il Primo Premio miglior solista V Edizione “Premio Enzo Randisi” e il Primo Premio Assoluto, Jazz – 20° Concorso Nazionale Giovani Musicisti “Benedetto Albanese” con
la formazione Reging Project.
Lo abbiamo incontrato per un’intervista.
Stefano, la prima domanda è quella classica: come nasce la tua passione per la musica e per il Basso?
La mia passione per la musica nasce da bambino ascoltando le cassette e i CD di mio padre e mia madre. Per quanto riguarda il basso, in realtà, è un amore nato per caso: avevo iniziato come chitarrista e mi ritrovai a suonare il basso (perché nessun altro voleva) in una rock band di miei coetanei. Da quel momento non l’ho più lasciato.
C’è un artista che ti ha ispirato o che segui con particolare interesse?
Inizialmente ascoltavo e suonavo molto la musica dei Pink Floyd e dei Led Zeppelin ma il musicista che mi fece innamorare del basso elettrico fu, ovviamente, Jaco Pastorius. Da lì poi ho scoperto tanti altri grandi artisti che mi hanno fatto crescere moltissimo come Thelonious Monk, Charles Mingus, Miles Davis ed altri. Più che seguire la musica dei bassisti mi piace molto ascoltare musica scritta per altri strumenti. E’ una grande fonte di ispirazione per me, oltre a darmi molti spunti per mie nuove composizioni spesso mi diverto ad adattarle per il mio strumento.
Dalla Classica al Funk, passando dal Jazz: c’è un genere che preferisci?
Al momento il genere che mi dà più possibilità di espressione e più soddisfazioni dal punto di vista artistico è il jazz. Ciononostante, ascolto e suono anche molto altro. Cerco di non fare mai distinzioni di genere ma solo tra musica artisticamente fatta bene e fatta male.
Numerose collaborazioni con noti musicisti: chi ricordi particolarmente e se c’è un aneddoto che puoi raccontarci
Purtroppo non ho chissà quale aneddoto da raccontare ma sono rimasto piacevolmente colpito dall’umiltà e dalla simpatia di Gigi Cifarelli, con cui ho avuto la fortuna di suonare questa estate. Aldilà di qualsiasi studio accademico, avere la possibilità di suonare, confrontarmi e farmi consigliare da musicisti più bravi e con molta più esperienza di me, mi mette di fronte a nuove sfide e opportunità di crescita sia come artista, sia come persona.
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Il 22, 23 e 24 Settembre sarò al “Salina Jazz Festival” organizzato dal M° Giuseppe Urso in qualità di musicista e docente di Basso Elettrico. Tra gli altri docenti anche John Serry (pianista e compositore americano). Sarà una bellissima prima edizione. Inoltre realizzerò dei video dimostrativi in collaborazione con Bass Lobby, il primo show-room in Sicilia dedicato alla liuteria del basso elettrico.
(Foto Fabio Mantegna)