Tangenti a Palermo: imprenditore denuncia, quattro funzionari arrestati

Arrestati a Palermo quattro funzionari del Provveditorato Opere Pubbliche. Sono accusati di corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato. Gli arresti fanno parte dell’operazione della polizia denominata “Cuci e Scuci”. In tutto sono quattordici le misure cautelari emesse dal Gip del tribunale. I quattro funzionari arrestati sono Carlo Amato, Francesco Barberi, Antonio Casella e Claudio Monte. Tra i coinvolti altri due funzionari che sono stati sospesi per un anno. Otto sono, invece, gli imprenditori raggiunti da un’interdittiva e per un periodo non potranno trattare con la pubblica amministrazione.

A fare scattare le indagini la denuncia di un imprenditore edile che avrebbe ricevuto richiesta di tangenti. Tutto parte nel 2017 e riguarda decine di appalti pubblici in Sicilia. La polizia ha focalizzato la sua attenzione sugli appalti pubblici finanziati con fondi del ministero infrastrutture e trasporti. In particolare sotto osservazione l’edilizia scolastica. L’imprenditore che pagava la tangente riusciva poi a recuperare l’importo attraverso l’inserimento di voci di spese fittizie o maggiorate nei documenti contabili che predisponevano i funzionari pubblici. Gli appalti finiti sotto indagine riguardano cinque scuole nelle province di Palermo, Enna e Catania, un immobile confiscato alla criminalità organizzata e destinato all’arma dei carabinieri e un altro immobile a Capaci destinato alla nuova stazione dei carabinieri.

Cambia impostazioni privacy