Mi chiedo come si può ridurre un grande e dinamico imprenditore a strumento di polemiche tra i diversi attori che compongono la comunità delle Madonie.
Che il Presidente Mangia abbia esperienza imprenditoriale da “vendere” penso che tutti ne siano consapevoli, in tal senso c’è sempre stato il massimo rispetto. Sicuramente questo rispetto lo meritano anche altri “minuscoli” attori impegnati sia in politica sia nelle loro attività private, in quanto, ogni giorno mettono del proprio per far si che il territorio delle Madonie, abbia la possibilità di avere un tessuto sociale ed economico che dia risposte alle esigenze di chi li abita.
Ora mi chiedo, perché questo attacco? A mio parere non c’entra con gli investimenti o con lo sviluppo delle Madonie, infatti, basta guardare chi erano i relatori invitati a quella conferenza, per comprendere che l’obiettivo era un altro.
Piccola premessa, Geraci è un comune che esprime una imprenditoria dinamica capace, a mio parere, di incidere attivamente sull’economia della nostra Sicilia. Geraci è attraversata da uno scontro interno che vede imprenditori e cittadini divisi in fazioni, tutto ciò, alimentato da alcune figure politiche del passato presenti in quel Tavolo.
Dopo questa premessa, vorrei ricordare a me stesso, che senza il coordinamento attivo dell’Agenzia di sviluppo del nostro territorio, molte risorse per investimenti nel settore pubblico e nel privato, sarebbero stati spesi con altre modalità.
Inoltre, sono convinto che molti progetti sovracomunali non avrebbero mai avuto inizio, senza dimenticare che molte opere pubbliche, che si sono realizzate o si stanno realizzando nel nostro comprensorio, sono state seguite ed accompagnate da So.svi.Ma., lo sportello unico ha permesso di superare tanti ostacoli burocratici. Dei finanziamenti ai privati già ne ha parlato il Presidente Ficile.
Signor Mangia, quando Lei ha fatto investimenti in questo territorio sappia che So.Svi.Ma. è stata direttamente interessata, ha svolto il suo ruolo come per tutti gli altri investimenti, senza che i privati pagassero parcelle o consulenze Extra. La So.Svi.Ma. non è di Ficile, la società di sviluppo l’hanno voluta gli amministratori degli Enti Locali e gli imprenditori che vivono e vogliono continuare ad investire nelle Madonie. La So.Svi.Ma è lo strumento e non il fine.In questi anni, tutti abbiamo contribuito a rendere questa società protagonista ed artefice del futuro del nostro comprensorio. Alcuni di noi abbiamo fatto tutto ciò con proposte, anche alternative a quelle del consiglio d’Amministrazioni in carica, qualche volta votando anche contro i Bilanci, cosa che è successa a me.
Mai abbiamo pensato di buttare a mare l’acqua sporca con il Bambino, tutto ciò avveniva perché c’era molta onesta intellettuale, altri invece ritengono di affermare i propri principi diffamando, farneticando con accuse che, si comprende chiaramente, vengono sollevati da mediocri personaggi politici, alcuni al tramonto della loro carriera, altri mai conosciuti come tali e scaricano le proprie frustrazioni accusando di ogni cosa, tutti coloro i quali non fanno parte della loro cordata.
Mi chiedo nuovamente… perché la polemica di Mangia? la quale cade dopo attacchi indiscriminati e senza senso, di tali personaggi che nella loro vita pubblica hanno lasciato solo macerie.Il “bello” di questi ben pensanti è di essere bravi ad elencare critiche ed invettive ma non riescono a fare (suggerire) proposte concrete, che diano una visione, un sogno al nostro Territorio.
Quale è l’obiettivo?
A mio parere sono diversi, tutti di natura personale dettata dall’umore, infatti, ci troviamo di fronte a diatribe paesane, che evidenziano il fallimento politico di alcuni, che strumentalmente sfociano in polemiche comprensoriali. Il Presidente Mangia per la sua autorevolezza è diventato testa di Ariete di quei personaggi che non hanno affidabilità politica, qualcuno anche personale. Presidente io mi ricordo di un incontro nel suo studio ed ho apprezzato la sua franchezza i giudizi da Lei espressi sulla classe politica e dirigente di questa Regione. Come ho apprezzato le sue riflessioni sul mio operato, i consigli e le sue valutazioni su quello che si e fatto di buono nelle Madonie, sappia che il ruolo che i Sindaci e gli altri enti presenti nel territorio, hanno dato a So.svi.Ma è quello di gabina di regia, di sintesi tecnica amministrativa, ai Sindaci si era affidato il compito di fare sistema nella programmazione, cosa che si è fatta in questi anni. Oggi a mio parere, qualcosa si è inceppato, per l’emergere di sterili Campanilismi a causa dell’ incapacità amministrativa di alcuni attori del Territorio.
Bisogna ritornare a quella logica di concertazione, che è sta elemento essenziale della politica delle Madonie con protagonisti: il Parco, So.Svi.Ma, Gal, se ciò non avverrà, la strategia Aree Interne e la nuova programmazione possono rilevarsi fallimentari.
Presidente Mangia, non diventi megafono di mediocri politici, i quali si aggirano nel nostro territorio con la speranza che, creando marasma, possano ritornare ad incidere, ripercorrendo i fallimenti del passato, Diga di Blufi, Cave di Polizzi abbandonate, politiche urbanistiche speculative, approssimazione nella gestione risorse idriche, politiche ambientali fallimentari, investimenti opere pubbliche che hanno creato solo spreco economico, gestione delle spiagge e del litorale senza infrastrutture, Piano Battaglia depredata, tutto ciò quando la Provincia di Palermo aveva un ruolo, viabilità provinciale abbandonata da tanti anni, infatti, dalle frane delle strade, si può “ricostruire” l’evoluzione geologica del nostro territorio, questo come eredita politica, di quella stagione che ha visto come Assessore Provinciale anche il Dott. Franco Scancarello.
In tal senso ho apprezzato lo sforzo del già Senatore Fazio, nel cercare di mettere serenità, invitando a ritrovare la via del confronto. Oggi a mio modesto giudizio non bastano più gli appelli carissimo Senatore, bisogna distinguere con chiarezza con chi stare e cosa fare per la Sicilia. Spero che questa polemica estiva, dia spunti di riflessione, affinché si chiariscano tanti aspetti e possano servire a rimettere in rete tutte le istituzioni e i programmi per il prossimo futuro.
Noi, che vogliamo vivere modestamente in questo territorio faremo la nostra parte, con spirito di servizio cercando di dare il nostro contributo con idee e proposte, discutendo nelle sedi opportune, lasciando ad altri il chiacchiericcio dei circoli dove si gioca a carte durante i fine settimana, o nelle calde giornate estive.
Mario Cicero, già Sindaco di Castelbuono