Con l’arrivo del nuovo mese tornerà la moda di parlare di turismo senza avere dati ufficiali su arrivi e presenze turistiche a Cefalù. Da venti mesi, ma forse non tutti lo sanno, non vi sono dati ufficiali sul turismo cefaludese ma solo numeri che vengono dati per sentito dire. Non vi sono più, infatti, quei dati che dicevano mese per mese arrivi e presenze in hotel e strutture non alberghiere. Dati che differenziavano i numeri per turisti italiani e stranieri. Dati che dicevano quanti erano ogni mese i turisti stranieri per nazionalità e quelli italiani per regione. Dati che facevano il confronto con lo stesso periodo dell’anno. Questi dati da venti mesi non vengono più diffusi. Una cosa del genere a Cefalù non era mai accaduta. Non credo si possano scaricare le responsabilità solo verso la Regione siciliana incapace di fornire questi dati. Una città turistica come Cefalù dovrebbe possedere una banca dati sul turismo che purtroppo non ha. Banche dati che, è bene dire, possiedono i comuni turistici che davvero vogliono investire sul turismo.
Nel 2016 a Cefalù si pensa di fare turismo senza conoscere con certezza quanti turisti arrivano settimana per settimana negli hotel, nei b&b, nelle case vacanze, negli appartamenti che si affittano e nei campeggi. Si pensa di fare turismo senza conoscere quanti turisti entrano in Cattedrale e senza dire quanti staccano il biglietto per visitare il Mandralisca o salire sulla Rocca. Oggi non si può fare turismo senza conoscere con certezza quanti bus di visitatori arrivano nell’arco della giornata a Cefalù e quanti sono i bagnanti che entrano ogni giorno presso i lidi del lungomare. Non si può fare turismo senza conoscere il giro di affari economico che c’è a Cefalù. Non si può fare turismo senza conoscere cosa pensano i turisti della Cattedrale, del centro storico, del mare, delle opere d’arte e della vita cittadina. Oggi siamo nel 2016. Le città che fanno turismo possiedono tutte una banca dati e un osservatorio che sa leggere i suoi numeri per investire in un turismo sempre nuovo e più rispondente all’oggi.
Cefalù non possiede questa banca dati. Eppure non ci vuole molto. Basterebbero un computer, un software di gestione dati, una persona che raccoglie i dati e un osservatori sul turismo che settimanalmente diffonde i dati raccolti, li commenta e avanza progetti per migliorali. Non credo ci vogliamo grandi capitali per una banca dati. Ci vuole solo coraggio, quello che purtroppo manca a Cefalù per realizzare anche piccole cose come una banca dati del turismo cefaludese. Vogliamo fare turismo? Senza una vera banca dati oggi è impossibile. Il turismo è una scienza che non può improvvisarsi. Chi dovrebbe pensare a realizzare questa banca dati? Personalmente credo sia compito del Municipio.
Libero di potere scrivere tutto questo? Non credo. Fra poco qualche politico della nostra città, come è solito fare, scriverà offese e quant’altro per screditare quello che ho scritto. Purtroppo siamo a Cefalù dove pare non sia più lecito dire e scrivere ciò che si pensa. Occorre solo scrivere, infatti, che a Cefalù va tutto bene… poco importa se da venti mesi non si conoscono dati certi e precisi su arrivi e presenze turistiche.