Una donna, gli aquiloni, la libertà e le verità che non bisogna far conoscere a Cefalù

Ha vinto la scommessa. Valeria Piazza, con il suo festival internazionale «ventodamare», ha vinto la scommessa con chi pensava che anche lei facesse la fine di tante altre donne a Cefalù. Tre anni fa, infatti, non ha accettato di essere una gregaria a Cefalù e nemmeno di farsi soggiogare da chi in questa città pensa di prendere per suoi i meriti che sono di altri. Lei, Valeria, in quella che alla fine degli anni ’90 è stata la città delle donne, si è giocata sul campo la sua indipendenza sociale e culturale. E così tre anni fa si è inventata una sorta di festival degli aquiloni. Per carità nulla di nuovo, in tutto questo, perchè a San Vito lo Capo, in provincia di Trapani un festival del genere va avanti ormai da otto anni. Valeria ha creato qualcosa di particolare: il festival internazionale del vento e del mare. Quale sua sede ha scelto il lungomare, quel luogo che proprio in estate è abbandonato a se stesso. Lei in poco tempo lo ha rivalutato e nei giorni del festival vi fa arrivare persone di ogni genere. Gente che sa guardare in alto per ammirare i colori con i quali si tinge il cielo cefaludese nei giorni del festival del vento e del mare.

Valeria ha vinto la scommessa contro chi ne voleva annientare la presenza a Cefalù sol perchè, lei, è uno spirito libero, una di quelle persone che difficilmente accetta di cedere agli altri i meriti che sono suoi. Ha vinto la scommessa, in quella che è stata la città delle donne, proprio nei confronti di alcune donne che, invece, sono rimaste nell’ombra e non sono riuscite a legare la loro presenza a Cefalù a nessun evento, a nessuna manifestazione di una certa importanza. Valeria ha vinto la scommessa. Ha dimostrato alla sua città, e non solo, che solo nella libertà si possono ottenere risultati, solo nella libertà le idee camminano e diventano eventi come è diventato ormai il festival del vento e del mare.

A Valeria rivolgiamo alcune domande. Può inviare le risposte all’indirizzo: [email protected]

1. Un bilancio del festival del vento e del mare arrivato quest’anno alla terza edizione.

2. Un festival del vento e del mare che è frutto di una libertà, quella che ti sei saputa giocare sul campo. Che cos’è per te la libertà sociale oggi per una donna in una città come Cefalù?

3. Tante donne fanno dichiarazioni di amore verso Cefalù ma alla fine non riescono a creare nulla di importante per questa città. Che significa per te amare Cefalù e nello stesso tempo avervi portato un festival che nell’arco di tre anni è diventato un appuntamento importante per la città?

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