Filippo Valenziano impara a fare il bagnino appena uscito dalla scuola media. Era il 1986, infatti, quando va alla scuola di Pino Cimino per apprendere a salvare i bagnanti che si trovano in difficoltà nel mare. Filippo viene dal mondo della pesca e per lui è naturale inserirsi nel mondo dei bagnini. «La cosa che mi ha fatto amare questo lavoro – commenta – è stato il gesto di un ragazzo che vedendo delle persone in difficoltà si buttava da solo in acqua per salvarli». Questo ragazzo si chiama Giovanni Cimino. Per Filippo diventa un vero e proprio maestro. Tra i due nasce un’amicizia. Presto Filippo apprende a fare il bagnino e ne diventa il capo di quanti trascorrono sulla spiaggia le loro giornate pronti a salvare coloro che si trovano in difficoltà fra le onde del mare. Con il passare degli anni alla sua scuola si formano tanti altri giovani bagnini.
Nelle tante giornate che ha trascorso sulla spiaggia del lungomare, Filippo ha salvato tantissime persone. Alcune ancora oggi ricordano quel gesto. Altre lo hanno dimenticato. Alcuni, dopo il salvataggio, non hanno esitato un attimo a ringraziarlo. Altri invece hanno dimenticato subito il gesto di altruismo di Filippo. «Per me fare il bagnino – continua – è il mio lavoro. I momenti belli, in tutti questi anni, sono stati tantissimi. Purtroppo porto con me anche dei momenti meno belli. Penso a due persone, in particolare, che non sono riusciti a salvarsi dalle onde del mare». Per quanti vanno a mare Filippo ha un consiglio: «La vita è sacra e la sicurezza delle persone deve venire prima di qualsiasi interesse». E se a Filippo si chiede il nome di un grande nel mondo del salvataggio cefaludese la sua risposta è decisa: «Salvatore Glorioso, in arte fanfone, uno dei più grandi di sempre».